Crac Bio On, il giudice valuta le nuove accuse

I pm chiedono di modificare le ipotesi reato di alcuni imputati. Il gup si riserva e si pronuncerà lunedì

Migration

È tornata nell’aula bunker della Dozza l’udienza preliminare del crac Bio On, la società unicorno di Castel San Pietro fondata da Marco Astorri e fallita a dicembre 2019. Ieri mattina, il gup Maria Cristina Sarli, dopo aver rigettato alcune questioni proposte dai difensori dei responsabili civili delle società di revisione Pricewaterhouse Coopers ed Ernst and Young, ha dato la parola ai difensori degli imputati per discutere le questioni relative alla modifica del capo di imputazione proposta dalla Procura. Oltre al fondatore ed ex presidente della società Astorri, difeso dall’avvocato Tommaso Guerini, a processo ci sono altri nove imputati, accusati a vario titolo - fin qui - di manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali. Si tratta del vice di Astorri Guido Cicognani e poi Gianfranco Capodaglio, presidente del collegio sindacale; il revisore Pricewaterhouse Gianni Bendandi, Vittorio Agostini, Pasquale Buonpensiere, Vittorio Folla, Gianni Lorenzoni, Giuseppe Magni e Alberto Rosa.

Ieri mattina si doveva discutere proprio del cambio delle imputazioni di cui i dieci rispondono. In particolare, il procuratore aggiunto Francesco Caleca e il pm Michele Martorelli hanno contestato a tutti gli imputati i reati di bancarotta fraudolenta societaria in luogo della precedente contestazione di falso in bilancio e aggiunto due ulteriori contestazioni (un’ipotesi di bancarotta fraudolenta per distrazione e un tentativo di ricorso abusivo al credito) solo nei confronti di alcuni imputati. Tutto ora verte sulla corretta qualificazione di questa modifica, sulla quale è chiamata a confrontarsi il giudice. Se, come sostengono i pm, si tratta di meri fatti diversi, l’udienza preliminare proseguirà con le imputazioni modificate; se invece verranno accolte le tesi esposte dai difensori, uniti nel sostenere che si tratti invece di fatti nuovi, il procedimento potrebbe regredire. Il gup Sarli, dopo aver acquisito le memorie presentate dalle difese, si è riservato di decidere. Una riserva che verrà sciolta nella prossima udienza, in calendario per lunedì.

n. t.