Crac Mercatone, altro processo per le Cenni

La Corte di Cassazione ha accolto parte del ricorso dell’accusa, si torna in Appello. Le tre figlie dell’ex patron erano state assolte

Migration

L’affaire Mercatone Uno (il crac da 300 milioni) rimandato al vaglio della Corte d’Appello, chiamata in causa dalla Cassazione per ’rivedere’ parte dell’imputazione nei confronti delle tre figlie del patron Romano Cenni: Elisabetta, Micaela e Susanna, tutte assolte. "Ci auspicavamo una sentenza assolutoria totale – spiega l’avvocato Luca Sirotti –, in questo caso la Suprema Corte ha chiesto solamente una verifica ulteriore nonostante la decisione resti estremamente positiva. Confidiamo, comunque, che anche su questo punto arrivi la conferma dell’assoluzione da parte della Corte d’Appello".

Nel ricorso davanti ai giudici romani, si faceva riferimento all’immissione da parte delle figlie del patron di una cinquantina di milioni di euro attraverso lo strumento finanziario partecipativo (Spf). Ovvero, uno strumento per raccogliere capitali da privati senza la necessità (immediata) di effettuare aumenti di capitale sociale e senza la necessità di ricorrere al venture capital o all’equity crowdfunding. "Per gran parte delle accuse – aggiunge il legale – è stata confermata l’insussistenza della distrazione. Ora ci difenderemo nuovamente su questa parte". Era il 5 febbraio 2020 quando il tribunale cancellò tutte le accuse di bancarotta ai sei imputati: l’ex amministratore Giovanni Beccari, l’ex consigliere Ilaro Ghiselli, Gianluca Valentini, figlio di Luigi, altro fondatore di Mercatone Uno, poi Elisabetta, Micaela e Susanna Cenni. "Il fatto non sussiste", secondo il gup Domenico Truppa per il quale da parte degli imputati furono attuati interventi riparatori "consistenti ed efficaci", che assicurarono al gruppo Mercatone Uno, prima del fallimento, contributi per oltre 52 milioni, superiori al danno prodotto dalle condotte ritenute "distrattive", pari a circa 42 milioni. Per i giudici capitolini, invece, la "bancarotta riparata presuppone la dimostrazione dell’avvenuta reintegrazione, nella sua effettività ed integralità, del patrimonio dell’impresa prima della dichiarazione dello stato di insolvenza".

Il tribunale di Bologna, inoltre, valutò come "legittima" l’operazione di spin-off immobiliare come ideata, programmata ed eseguita nel 2005-2006. All’epoca Mercatone Uno, con la scelta di riorganizzarsi, non fece – così in sentenza – un salto nel buio, né fu depredata l’impresa o furono create le condizioni per il dissesto, ma, "calandosi nella realtà operativa di quella decisione" si decise "di separare la componente immobiliare dalla componente commerciale e tale scelta è da giudicare comprensibile e giustificata dal punto di vista strategico".

Una decisione impugnata dalla Procura che con un ricorso per saltum andò direttamente in Cassazione. Dalla quinta sezione arriverà la conferma d’assoluzione per Gianluca Valentini e Ilaro Ghiselli. Un nuovo processo invece, questa volta in Appello, per le tre eredi di Romano Cenni e Giovanni Beccari.

n.b.