Cremonini-show cinque mesi dopo "Il Grifo è un grande onore, tornerò"

Il cantautore premiato dopo il concertone che, lo scorso luglio, ha portato in Autodromo 70mila persone. La sala del Consiglio gremita di fan. E lui: "Qui c’è un’energia unica, non è semplice suonare a Imola"

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di Enrico Agnessi

È il bolognese più amato dagli imolesi. Cesare Cremonini è tornato ieri a Imola, 161 giorni dopo l’indimenticabile serata del 2 luglio in Autodromo, e con in mezzo un blitz a fine agosto per registrare alle ex Cantine uno dei pezzi forti del suo ultimo album. L’occasione è solenne: la consegna del Grifo, la massima onorificenza cittadina. Roba per i figli più illustri di Imola. O per i suoi amici veri. E Cremonini ormai lo è. Al punto che, al termine della cerimonia in Municipio, durante le interviste con le tv il cantautore promette: "Tornerò sicuramente. Non so ancora in che anno, ma è iniziato un legame: un percorso con Imola e con l’Autodromo".

L’accoglienza, nella sala del Consiglio comunale gremita di fan arrivati in molti casi da fuori città, è di quelle che ti aspetti. Applausi e cori, richieste di selfie e di autografi; anche da parte di insospettabili amministratori e politici locali.

"Questo è un territorio di confine per la musica dal vivo – ammette Cremonini seduto sui banchi della Giunta accanto al sindaco Marco Panieri –. Non è un luogo scontato e non è così semplice potersi permettere di suonare a Imola. Quella che porti qui quando entri all’Autodromo con la tua musica è una storia. E questa storia deve reggere l’impatto con un pubblico così grande e con una location che ha caratura mondiale. Ma soprattutto ti confronti con un luogo che trasmette un’energia particolare".

E il pensiero va allo show con 70mila spettatori assiepati nel paddock dell’Enzo e Dino Ferrari che, la scorsa estate, ha chiuso il tour trionfale di Cremonini negli stadi.

"Il mio pubblico, sia quello che mi segue da tanto che quello che mi ha raggiunto da poco tempo, si è confrontato con l’entusiasmo e la gioia di partecipare ed esserci, riconoscendo un valore particolare all’Autodromo e alla città – prosegue il cantautore –. Siamo riusciti a dare un valore massimo a questo appuntamento: a ricevere e a dare tutto quello che avevamo da dare in quell’istante. È tutto è andato bene".

Non a caso, da ieri e fino a domani al cinema c’è il film che racconta quella serata mitica di cinque mesi fa.

"Il protagonista principale del concerto è il pubblico: ha scritto storia ed emozioni che si possono leggere nel grande libro dell’Autodromo", è il pensiero di un ispiratissimo Cremonini. Poi arriva il momento della consegna del Grifo, conferito in passato a personalità importanti. Prima di ieri, il premio era andato tra gli altri a Bernie Ecclestone nel 2000, a Stefano Domenicali nel 2004 e a Vasco Rossi nel 2005. E ancora a Giancarlo Minardi nel 2006, all’olimpionico Andrea Minguzzi due anni più tardi e a Eddie Merckx nel 2017, anno in cui venne premiato anche Antonio Patuelli. E poi nel 2018 alla memoria di Checco Costa, il papà dell’Autodromo. Mentre nel 2020, nell’anno più duro della pandemia, era arrivato l’omaggio al numero uno dell’Ausl, Andrea Rossi, in rappresentanza dell’intero sistema sanitario imolese.

"Sono grato di questo premio perché sono innamorato follemente di questa terra – ricorda –. A volte sono un po’ patetico e ci rido anche su perché esagero, ma sono un amante viscerale dell’Emilia-Romagna. Le mie canzoni sono nate qui, e ho potuto scegliere di vivere qui. Sono cresciuto nella campagna oltre Bologna, quella che si avvicina a Imola. La via Emilia e il suo ‘lato oscuro’, gli stradelli guelfi, sono luoghi della memoria e dei sentimenti più profondi del cuore".

Un amore che traspare anche nelle canzoni: "Quando canto ‘Piccole città nascoste dalla nebbia’ parlo proprio di questo. È una collana di perle preziose l’Emilia-Romagna. Una regione che non ha distanza culturale, né nelle idee né nei sentimenti comuni rappresentati da valori importantissimi: generosità, accoglienza, inclusività, spontaneità e sapore delle tradizioni. Sono le basi su cui ho costruito la mia carriera. E ricevere un premio così importante è per me un valore. Lo guarderò più volte per ricordarmi di questo momento speciale della mia vita".