Imola, in centinaia per il funerale di Cristian Casamenti / FOTO

La chiesa di Pontesanto gremita di familiari e amici del 36enne deceduto in un incidente stradale

Il corteo funebre con, in testa, padre, moglie e sorella di Cristian Casamenti

Il corteo funebre con, in testa, padre, moglie e sorella di Cristian Casamenti

Imola, 18 settembre 2018 - Erano centinaia i familiari e gli amici che, ieri, hanno voluto salutare per l’ultima volta Cristian Casamenti, il 36enne che mercoledì scorso è morto in un incidente stradale mentre andava a lavorare a Faenza. Il corteo, partito alle 9.30 dalla camera mortuaria, è poi entrato nella chiesa della parrocchia di Pontesanto. Tantissimi quelli che hanno voluto salutare ‘Barra’, com’era chiamato dagli amici, con la piccola chiesetta dedicata all’Assunzione di Maria Vergine strapiena di amici e parenti. In prima fila, c’era la moglie Elisa, che non ha staccato neanche per un istante la mano e lo sguardo dalla bara del suo Cristian (FOTO).

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Il parroco, don Carlo Toschi, ha celebrato commosso il rito funebre, ricordando Casamenti, parrocchiano proprio di Pontesanto. «Anche io ho conosciuto Cristian – ha detto durante l’omelia funebre –: era un ragazzo di questa parrocchia, ha ricevuto qui i sacramenti. Io stesso l’ho conosciuto. Aveva un grande senso di amicizia, e la presenza di tanta gente ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio ne è sicuramente una testimonianza. Amici e parenti a casa, amici e colleghi di lavoro, amici e compagni nel suo sport, il calcio».

Cristian Casamenti, 36 anni, morto mentre andava a lavorare a Faenza (Montefusco)
Cristian Casamenti, 36 anni, morto mentre andava a lavorare a Faenza (Montefusco)

Nemmeno il parroco riesce a darsi pace. «Perché succedono certe cose?», si chiede sempre durante il rito funebre don Carlo. La risposta arriva dalla fede: «La nostra vita non è soltanto quella terrena – continua il parroco –, anzi: questo è soltanto un primo momento, un inizio, che a un certo momento si concluderà prima di arrivare alla vita eterna. In certi momenti ci viene naturale lamentarci con Dio, e chiedergli ‘Ma perché succedono queste cose? Perché un padre di due bimbe piccole, un figlio ancora così giovane, deve venire meno? Perché uno sposo deve essere strappato così presto dalla sua moglie?’. Spesso non riusciamo a darci una giustificazione. La morte può sembrarci una fine, ma è l’inizio della vita eterna con Dio. E la frase del ricordino è quanto mai azzeccata: ‘Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta’. Cristian lo ricorderemo tutti, e continuerà a vivere nei nostri cuori».