Cucina, la ripartenza dell’Accademia

Serata alla ‘Romagnola’ per celebrare la fine delle restrizioni. Prossimo appuntamento a Ozzano

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Calici al cielo e soprattutto sorrisi a salutare il ritorno all’attività della Delegazione di Castel San Pietro-Medicina dell’Accademia Italiana della Cucina. Dopo mesi di inattività, la Delegazione che era stata tra le prime in Emilia Romagna ad essere ripartita prima delle nuove chiusure ha potuto finalmente ritrovarsi per quella che può (e vuole) essere definita la ‘conviviale della ripartenza’. Location scelta per l’occasione non banale ‘La Romagnola’, ristorante di Castel San Pietro che fa parte della storia culinaria della città termale.

"Ripartiamo da una realtà come ‘La Romagnola’ che mette insieme più tradizioni gastronomiche, e lo fa da decenni puntando su una cucina che sa di casa, di accoglienza familiare": così ha introdotto la serata Andrea Stanzani, il delegato, prima di suonare la tradizionale campanella di avvio della cena, lasciando spazio a un menù che ha spaziato su e giù per lo stivale. Dall’altissima norcineria emiliana con gli affettati come antipasto (serviti assieme a formaggi e seguiti da crostini) al primo piatto ‘made in Napoli’, gli spaghetti al torchio con pomodoro e olive, con i cuori ripieni di speck e ricotta ai funghi misti a completare il ‘giro’ d’Italia dei primi, dal sud alle Dolomiti. Come secondi piatti spazio a un trionfo di carne con tagliata di manzo prima e il ‘castellanissimo’ castrato poi, mentre a chiudere la cena una sontuosa (e ricchissima) scelta di dolci rigorosamente fatti in casa.

"Ripartiamo oggi ma vogliamo sperare di non fermarci più", ha chiosato Stanzani nell’accogliere e premiare quattro nuovi accademici che entrano a far parte della famiglia castellana-medicinese. E per non perdere tempo, visto quello già andato perduto, la delegazione di Castel San Pietro-Medicina si dimostra ancora una volta attivissima avendo già ‘prenotato’ una nuova conviviale sempre per il mese di giugno. Appuntamento a fine mese questa volta ad Ozzano Emilia, al ‘Soffi di Vento’.

Claudio Bolognesi