"Da due anni spese alle stelle"

Migration

Alberto Gabaldo, agricoltore e presidente del Comitato di Zona di Imola di Confagricoltura Bologna, è schierato in prima linea sui campi ormai da tempo. La sua esperienza è come una fedele cartina tornasole per delineare lo stato evolutivo del quadro relativo al comparto idrico del territorio.

"Da un paio d’anni tocchiamo con mano gli effetti del cambiamento climatico sul nostro settore – spiega -. E’ completamente sparita quella stagionalità che caratterizzava la nostra attività. L’agricoltura, di conseguenza, è cambiata in modo radicale".

Con una netta distinzione. "Le zone servite dall’acqua riescono a produrre e fare rotazioni differenti tra le varie colture – precisa –. Altrove, invece, si opta per coltivazioni meno importanti ed impegnative con percentuali di raccolta di prodotti sempre più risicate".

E scende nel dettaglio. "Nella nostra zona, grazie all’impegno dei consorzi di bonifica, si mantiene la barca in linea di galleggiamento – osserva Gabaldo –. Una sorta di patta che, a queste condizioni, è già un gran risultato. L’ultimo biennio è stato davvero duro con un aumento vertiginoso delle spese. Gasolio, concimi ed energia. I costi produttivi sono lievitati dal 30 al 60 per cento".

Capitolo colture. "Quelle precoci, come i cereali, qualcosa hanno prodotto – inizia l’elenco –. Sul fronte delle coltivazioni specializzate, e parliamo di bietole da seme, patate, cipolle e pomodori, è sempre la disponibilità dell’acqua per l’irrigazione a tracciare il solco tra un buon raccolto o meno". In copertina finisce, quindi, l’opera del Consorzio della Bonifica Renana e del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale. "Caldi mostruosi come quelli attuali compromettono i raccolti – prosegue l’agricoltore –. Eclatante l’esempio della barbabietola da zucchero. Una coltura cresciuta nella nostra zona senza alcuna esigenza irrigua. Da due anni a questa parte, invece, chi non l’ha irrigata ci ha rimesso. E non occorre aggiungere altro".

Mattia Grandi