
Ruben Zappi con il suo camper durante il viaggio in Africa
Da Casalfiumanese al Senegal in camper. E’ stato un viaggio lungo quasi quattro mesi quello di Ruben Zappi, meccanico 43enne titolare dell’Autofficina Del Casale, nel cuore dell’Africa. Un itinerario, trainato dalla sua grande passione per il surf e la pesca, partito il 20 novembre dello scorso anno per raggiungere le coste di Dakhla in Marocco: "Dove si possono pescare grossi esemplari di Leccia Amia – racconta Zappi –. Poi, complici le insistenze di un paio di coppie di turisti francesi conosciuti sul posto e la mia ricerca di un clima più mite nel cuore dell’inverno, mi sono diretto verso la Mauritania".
Già, una meta sconsigliata per chi viaggia da solo in caravan: "Mi sono spostato sempre lungo la costa per evitare l’entroterra dove, secondo i portali specializzati, scorrazzano diverse bande criminali – continua –. Strade polverose e messe male con il tempo che sembra essersi fermato a un secolo fa. Le peripezie di ingresso e uscita dalle frontiere meriterebbero un capitolo a parte". Ma, non contento, Zappi ha proseguito per il Senegal, dopo aver sconfinato in Gambia: "Tutt’attorno il paesaggio mutava in modo suggestivo: baobab maestosi, i tipici fromager, ma anche scimmie e l’incredibile vipera del Gabon grande come un ramo secco – riavvolge il nastro della memoria il meccanico casalese –. La gente, nonostante la povertà, ha uno spiccato senso dell’altruismo. Quando mi sono piantato con il mezzo si sono materializzate sei o sette persone a dare una mano".
Stessa cosa in caso di incidente: "Le strade non sono illuminate e vengono percorse anche nel cuore della notte con dei carretti di ferro che sbucano all’improvviso dal buio pesto – sottolinea Zappi –. Ne ho urtato uno, per fortuna senza conseguenze gravi, e la prima preoccupazione degli occupanti è stata quella di recuperare i pezzi rotti del mio camper". Una bella lezione di umanità: "In quella terra lontana mi sono confrontato spesso con le mie paure e quando ho imparato a guardarle dritte negli occhi sono arrivate tutte le soluzioni – ammette –. In Senegal c’è un clima splendido e posti, come la Casamance, ottimi per fare surf. Il segreto della mia avventura? Viaggiare lento. Mi sono preso il tempo di assaporare ogni istante allontanando l’ansia e la fretta". Non solo.
"Laggiù c’è una grande cultura dell’artigianato con mestieri che qua nel Vecchio Continente abbiamo dimenticato da un pezzo – analizza Zappi –. Il consumismo ci ha fatto perdere il piacere di aggiustare le cose, mentre in Senegal è un vero e proprio culto, e buttiamo via tutto. In certi posti, poi, ho mangiato benissimo spendendo un solo euro: riso, pesce, verdura e ottimo pane". Insomma, per Zappi è già mal d’Africa: "Ho istantanee che porto nel cuore tra paesaggi mozzafiato, natura incontaminata e tanta semplicità – conclude –. La prossima meta da raggiungere? Ho fatto un pensierino al Sudafrica, vedremo".