Dehors, stop esenzioni "Ritorno alla normalità"

Dal 1° luglio le attività commerciali pagheranno di nuovo il canone d’occupazione di suolo pubblico

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Scadrà il 30 giugno l’esenzione dal pagamento del canone di occupazione di suolo pubblico riservata alle attività commerciali e ai loro dehors nei due anni di pandemia. La decisione di procedere ancora con un altro mese di deroga (sulla carta lo stop sarebbe terminato il 31 marzo contestualmente alla fine dello stato di emergenza per Covid) è stata comunicata ieri in commissione consiliare dagli assessori Fabrizio Castellari (Bilancio) e Pierangelo Raffini (Commercio e Centro storico).

"Con la fine dello stato di emergenza, dal 1° luglio si torna a una sorta di normalità – spiega l’assessore Raffini –, perché auspichiamo tutti che si esca definitivamente dalla situazione pandemica. Ne abbiamo parlato lungamente con le associazioni di categoria e abbiamo raggiunto un accordo".

Secondo quanto emerso in commissione, infatti, sul tavolo del confronto con Confcommercio-Ascom, Confesercenti, Cna e Confartigianato Assimprese ci sarebbe stata la possibilità di andare avanti con le esenzioni per un periodo di tempo più lungo, ma per una quota ridotta rispetto alla totalità prevista oggi. Resta invece l’esenzione pari a 30 metri quadrati per le occupazioni in centro storico.

"Dunque per la Giunta Pd il ritorno alla normalità vuol dire tornare a spremere le attività come dei limoni – attaccano i leghisti Simone Carapia e Serena Bugani –, mostrando una concezione del reale a quanto pare distorta. Le attività si devono ancora riprendere dai drastici cali di introiti dati dalla pandemia, senza contare gli aumenti delle materie prime e del gas e luce".

Insomma, secondo i due esponenti di opposizione sarebbe servito ben altro. "Considerando l’avanzo libero di quasi sei milioni, non un cifra esattamente irrisoria, e le condizioni di vita attuale, eliminare l’esenzione dal pagamento della Cosap risulta essere una scelta deplorevole e connotata da un disinteresse verso il bene cittadino – è l’affondo –. Si poteva scegliere di aspettare e prorogare ulteriormente tale agevolazione anche in vista dei grandi eventi in arrivo e con l’estate alle porte, si poteva scegliere di andare incontro a un settore che ha subito una pesante crisi che li ha ridotti del 30%. Ma l’amministrazione si rende conto della situazione? Parlano di condivisione con le associazioni, ma hanno parlato con i diretti interessati se sono favorevoli? Questo non è amministrare in modo lungimirante, ma vivere alla giornata".

Enrico Agnessi