Dentix, in 200 rimasti senza cure Proseguono le tutele di Adiconsum

"Ora i pazienti devono poter scegliere da chi completare i trattamenti"

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Proseguono e registrano i primi frutti le azioni messe in campo da Adiconsum per assistere i pazienti rimasti coinvolti dalla chiusura delle sedi emiliano-romagnole, tra cui anche quella di via Appia, di Dentix Italia a seguito di presentazione di istanza pre-fallimentare della ‘casa madre’ spagnola e, nei giorni scorsi, di concordato preventivo.

Per i tantissimi che si sono rivolti all’associazione consumatori promossa dalla Cisl (in città sono circa duecento le segnalazioni), perché con lavori odontoiatrici lasciati a metà e finanziamenti associati comunque da onorare (pari al 90% dei casi per il territorio imolese), sono state presentate diffide ad adempiere entro il termine di legge e, successivamente, istanze alle finanziarie per ottenere lo scioglimento del contratto e la restituzione delle rate versate, come previsto dall’art 125-quinques del Testo unico bancario.

Priorità è stata inoltre data alle richieste di sospensione immediata delle rate correnti, per evitare che oltre al danno sul piano della salute, i malcapitati venissero anche ‘colpiti’ da segnalazioni come cattivi pagatori.

Sono infatti proprio le finanziarie a farsi ora vive, segnalando l’attivazione di task force dedicate solo ed esclusivamente alla gestione dei clienti ’lasciati a piedi’ da Dentix Italia e rassicurando sulla sospensione delle rate "almeno fino a tutto il mese di agosto".

"È una prima vittoria, ma non siamo ancora del tutto soddisfatti – commenta Caterina Vinci di Adiconsum Area metropolitana bolognese –. Ci piace molto meno che la buona notizia della sospensione dei pagamenti venga accompagnata dal presunto studio della possibilità di proseguimento delle cure interrotte: il rapporto tra i consumatori e Dentix è ormai irrimediabilmente pregiudicato da quanto accaduto e ci sono situazioni che non possono comunque attendere".

E conclude: " I pazienti da noi assistiti hanno esercitato correttamente i loro diritti e devono essere ora loro a scegliere da chi ricevere ulteriori cure dentali".