Differenziata, Dozza e Mordano ai vertici

Sono i comuni più ricicloni dell’Imolese secondo i dati metropolitani sulla raccolta dei rifiuti. In collina ci sono invece criticità.

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La tendenza in crescita della percentuale di differenziata dei rifiuti in Emilia-Romagna nel 2019, con una media del 71% ed un netto salto in avanti di 3 punti rispetto all’anno precedente, trova conferma nei Comuni del Nuovo Circondario Imolese.

Imola si attesta sul 75,1% con 31.500 tonnellate di rifiuti differenziati e 10.445 tonnellate di indifferenziati, in forte rialzo rispetto al 71,8% del 2018, mettendo nel mirino il target di area territoriale del 79%. Le note più positive arrivano da Mordano e Dozza, comuni a tariffazione puntuale. Davvero virtuose le modalità di raccolta dell’immondizia condivise dagli abitanti dei due paesi in grado di superare quota 90%. Per il borgo dei muri dipinti il dato (90,1%) ricalca le positive tendenze riscontrate nei primi mesi del 2019 con il tempestivo avvio della tariffa puntuale. Una progressione esponenziale consegna a Mordano, grazie al nuovo sistema di raccolta adottato a metà del 2018 e all’applicazione dell’analoga metodologia tariffaria, il titolo di leader circondariale con un 91,8% (3.547 tonnellate di rifiuti differenziati contro i soli 317.580 chili di indifferenziati) che sfiora il vertice provinciale occupato dal Comune di Anzola dell’Emilia (91,9%).

"Un risultato che conferma l’andamento dei dati trimestrali fornitici da Hera e che dimostra come la comunione d’intenti tra cittadini, amministrazione e gestore possa portare alla realizzazione di un percorso virtuoso, avviato già dal precedente corso istituzionale, senza costi aggiuntivi per la comunità – spiegano in coro Nicola Tassinari e Federico Squassabia, rispettivamente sindaco e assessore all’ambiente dell’ente mordanese –. La chiusura di tutti i cassonetti ha favorito la dettagliata analisi dei conferimenti all’interno della nostra porzione di territorio. Lavoreremo in futuro per limitare il problema dell’abbandono dei rifiuti, anche attraverso l’utilizzo di foto-trappole, e per generare una concreta economia circolare basata sul concetto del differenziare".

Nella differenziata, bene Castel Guelfo (85,5%) e Castel San Pietro Terme (82,3%) che veleggiano al di sopra degli obiettivi fissati al 2020 dal Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr). Migliora Medicina (69,8%) che precede di pochi punti percentuale Casalfiumanese (63,7%) e Castel del Rio (62,2%), inserite però in uno scenario montano votato al raggiungimento del 65% di raccolta differenziata.

Più distanti dai parametri richiesti Borgo Tossignano (54,2%), addirittura in flessione, e Fontanelice (51,3%). "Dobbiamo sicuramente migliorare dal punto di vista della raccolta differenziata – commenta Gabriele Meluzzi, sindaco di Fontanelice – ma i numeri possono essere letti anche da altre angolazioni. L’analisi dei report evidenzia una certa criticità, salvo rare eccezioni, per tutta la fascia dei Comuni dell’area collinare-montana dell’Emilia-Romagna". Non solo. "Se, al di là delle percentuali, scorporiamo il dato della produzione media di rifiuti pro capite – conclude –, Fontanelice, unico Comune del Circondario, si attesta ben al di sotto della quota provinciale con i suoi 554 kg di rifiuti prodotti a persona".

Mattia Grandi