Imola, 3 aprile 2025 – C’è un piano per la rimozione dei rifiuti dall’alveo del rio Rovigo, travolto dai materiali fuoriusciti il 14 marzo dalla frana di Palazzuolo sul Senio. Il tema è approdato anche nell’assemblea regionale dell’Emilia Romagna: il consigliere di Alleanza Verdi e Sinistra Paolo Burani ha chiesto il censimento e la bonifica delle discariche abusive: soltanto a Palazzuolo, in Toscana, gli sversamenti denunciati a suo tempo in Parlamento furono tre, tema oggi al vaglio dei carabinieri forestali.

Nel frattempo sul crinale appenninico le manovre procedono. “Abbiamo studiato il modo per consentire agli operai di ditte specializzate di raccogliere i rifiuti dal torrente”, spiega il sindaco di Palazzuolo Marco Bottino. Prima di entrare nel vivo della spiegazione di quella che sarà un’operazione estremamente complessa, il sindaco intende fare una precisazione: “Ribadisco che il rio Rovigo, nel suo tratto palazzuolese, non è adatto ad essere solcato da volontari. La loro incolumità sarebbe a rischio: lo dico senza giri di parole, un sindaco non può mandare dei volontari a fratturarsi le caviglie. Perfino il personale di Hera non ha la preparazione adatta, dovremo servirci di ditte specializzate”.
Il punto d’approdo dalla strada Passo della Sambuca – posta sostanzialmente a quota mille metri – e il rio Rovigo, qualche centinaio di metri più in basso, sarà la strada forestale che si spalanca verso il fiume in coincidenza con la frana. “Una scelta volta a evitare di sbancare il bosco in altri punti. Il percorso sarà messo in sicurezza con una massicciata: da lì transiteranno i rifiuti. Nonostante le avverse condizioni climatiche – ieri nevicava – entro poche ore dovrebbe iniziare il lavoro di smaltimento dall’alveo del fiume nel tratto prospiciente la frana. La ditta che sta svolgendo i lavori ha iniziato anche la raccolta dei rifiuti minuti nel tratto vallivo, precisamente in località Molino della Lastra, nel comune di Firenzuola. Con un’altra somma urgenza – e il conto per il nostro Comune sale a un milione e 186mila euro – ho incaricato un’altra ditta che, a partire dalla prossima settimana, metterà in campo venti operatori per la raccolta manuale”.
La parte più complessa dell’operazione è appunto quella che coinvolge le quantità di rifiuti disseminate nel tratto montano del rio Rovigo. L’opzione di servirsi di elicotteri è stata scartata: si lavorerà a mano, coi sacchi – precisa Bottino –. Voglio però dire che la rimozione dei rifiuti terrà conto del benessere del torrente, che non possiamo pensare venga solcato da decine di uomini contemporaneamente. I forestali creeranno dei sentieri tra la vegetazione che cresce sulle sponde, attraverso i quali si muoveranno lungo il torrente”.
Servirà tempo, tanto, forse l’intera estate. “Non mi avventuro in previsioni di questo tipo, per la sua complessità siamo davanti a un’operazione pressoché inedita”.