di Enrico Agnessi
Sono già oltre novemila, a fronte delle circa duecentomila attese sui Tre Monti prima della chiusura definitiva dell’impianto a fine 2024, le tonnellate di rifiuti arrivate in discarica dalla riapertura ai conferimenti avvenuta lo scorso 10 luglio tra le proteste del comitato ‘Vediamoci chiaro’ e delle forze politiche di opposizione.
Di queste, il 58%, pari a oltre cinquemila tonnellate, riguarda i cosiddetti ‘rifiuti ingombranti’ lasciati in eredità dall’alluvione. Si tratta perlopiù di mobilio e attrezzature rovinate in maniera irreversibile dagli allagamenti di migliaia di case e aziende. Arrivano da Ostellato (Ferrara, dove c’è uno sito di stoccaggio Hera), Faenza, San Pancrazio e Ravenna. In tutta la Romagna, di tonnellate di rifiuti alluvionati se ne contano 150mila. E una buona parte, secondo quanto previsto dall’accordo tra Regione, Comune ed Hera, finiranno proprio in via Pediano.
Ma non ci sono solo i rifiuti provenienti dai territori alluvionati, attesi "in via prioritaria" (in base alle intese sopracitate), oggi sui Tre Monti. Un ulteriore 29% di ‘rusco’, pari ad altre 2.600 tonnellate circa, risulta infatti uno scarto degli impianti di selezione rifiuti urbani e raccolte differenziate. E proviene dal biostabilizzatore della stessa Tre Monti, oltre che dall’impianto di selezione di via Pediano e da quelli di recupero di Granarolo, Mordano, Modena e Coriano.
Infine, c’è un altro 13% di rifiuti, classificato come ‘Frazione organica stabilizzata a copertura’ in arrivo sempre dall’impianto di biostabilizzazione della Tre Monti.
I dati, aggiornati alla fine di agosto, arrivano da Herambiente. A metterli in fila, cogliendo l’occasione per pungolare la Giunta del sindaco Marco Panieri, è il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Nicolas Vacchi.
"Dopo meno di due mesi di attività, apprendiamo che il 58% dei rifiuti ingombranti è derivato dalla tragica alluvione di maggio, ma ci sono comunque anche altri tipi di rifiuti conferiti – è l’analisi dell’esponente di opposizione –. Chiediamo che sul punto venga riferito, in una commissione urgente e nel Consiglio comunale nella ripresa di settembre, con grande chiarezza quanto attiene a questi dati, su cui continueremo a vigilare".
Infine, Vacchi conferma la propria contrarietà alla riapertura della discarica, tema sul quale il Governo Meloni ha lasciato fossero Regione e Comune a decidere. "La scelta politica degli enti territoriali è stata discutibile – conclude il consigliere comunale di Fratelli d’Italia –. E andava anzitutto e assolutamente approfondita prima di tutto agli amministratori locali e al Consiglio comunale".