CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Blitz della street artist a Imola, disegni sui negozi sfitti: “Sono 70 solo in centro”

Freak of Nature ha realizzato le strisce di bambù apparse su molte vetrine. L’idea: “Vogliamo fare da megafono contro ogni tipo di abbandono”

Ogni vetrina vuota è stata ‘segnata’ dalla street artist Freak of nature (nel riquadro) con del bambù, una scritta e un numero

Ogni vetrina vuota è stata ‘segnata’ dalla street artist Freak of nature (nel riquadro) con del bambù, una scritta e un numero

Imola, 30 dicembre 2024 – “Smuovere le menti attraverso l’arte, attraverso dei simboli lasciati in giro per le città”: una protesta silenziosa (ma molto d’impatto) contro ogni tipo di abbandono. Questo l’intento di ‘Freak of nature, artista che vive in Veneto e che da tempo porta avanti un laboratorio con cui “invitiamo la natura e il colore a invadere la quotidianità” e non solo: porta avanti anche una battaglia “per cercare di cambiare lo stato delle cose”.

Per questo, racconta, è scattato un nuovo blitz, questa volta a Imola, dove ogni vetrina vuota è stata ‘segnata’ con del bambù, una scritta e un numero: ‘Sfitto n 1’ e così via, fino a 70. “Settanta sono quelli soltanto in centro – spiega Freak of nature –, quindi in città i negozi sfitti saranno molti di più. In tre giorni, abbiamo agito a Ravenna, Forlì e Imola, il ‘tour’ continua fino a fine anno”.

Le scritte sono comparse in varie città: Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma, Bologna, Milano, solo per citarne alcune. Perché Imola? “Qui il problema dell’abbandono persiste da tanti anni e in effetti abbiamo potuto vedere con i nostri occhi che è proprio così”. E a che scopo mettere a segno dei blitz come questo?

“Mi sono sempre interessati gli abbandoni – racconta –. Mi hanno sempre attratto gli ecomostri, e poi scuole, librerie, cinema e teatri chiusi. Tutti luoghi che dovrebbero vivere e che invece sono stati lasciati a se stessi. Altro punto, la perdita di identità dei luoghi, in atto da tempo, L’idea di agire, di fare qualcosa, è nata prima del Covid, non si parlava di crisi economica quando invece era evidente e ovunque intorno a noi”.

Da qui la decisione di “fare da megafono, da luce, così che quella spinta possa essere trasmessa anche ai cittadini, i quali invece a volte, purtroppo, sembrano non accorgersi di cosa accade attorno a loro. Cerchiamo di muoverci in modo di far comprendere, a tutti. Certo, è impegnativo, ma ormai le città sono sempre più vuote, quindi non si fa nemmeno troppa fatica”.

Freak of nature non è un collettivo, risponde a una sola persona: “Dipingo mura, dipingo quadri, ho il mio atelier”, spiega, e intanto porta avanti la sua missione personale: contro città sempre più vuote evidenziando le conseguenze della crisi economica, appunto, ma anche mettendo l’accento sui temi della libertà e della verità dell’informazione: “In Veneto e Lombardia ho realizzato foglie rosse che escono dalle sedi di quotidiani e tv, a rappresentare che l’informazione deve essere nobile, dignitosa. E libera”.