Dobbiamo farli sentire a casa propria

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Daniela

Spadoni*

Dall’inizio di marzo il nostro territorio è impegnato in una grande azione di accoglienza nei confronti degli sfollati dalla guerra in Ucraina. Da subito il Comune di Imola, con il Nuovo Circondario Imolese (Nci), si è messo al lavoro, in rete con la Prefettura e tutte le realtà pubbliche e private del territorio, per declinare al meglio questo sostantivo che ha sempre contraddistinto Imola. La presidente di Trama di Terre ci ricordava che da 25 anni l’associazione accoglie donne ucraine e che molte di queste donne, a quel tempo accolte, ora hanno aperto la loro casa ad altre donne ucraine con i loro bambini. Dopo i vari bandi pubblicati per aumentare i posti Cas e Sai, ora un nuovo bando dà la possibilità alle cooperative sociali, alla Caritas e ad altri enti del terzo settore di investire con fondi pubblici sull’accoglienza in famiglia. Ora l’accoglienza è diventata più strutturata, inserita in meccanismi a volte un po’ complicati, ma non può essere diversamente, se vogliamo offrire un luogo dove abitare, ma anche competenze psicologiche e di mediazione linguistica e culturale.

Imola e il Nci, l’Asp, la Protezione civile, il mondo della cooperazione sociale e dell’associazionismo, le parrocchie, gli enti ecclesiastici, i centri sociali hanno attivato varie azioni, sia per il sostegno alimentare ed i beni di prima necessità, sia per la mediazione linguistica, culturale e sociale, nonché per corsi di italiano.

Ora dobbiamo fare un altro passo come città, dobbiamo restare nell’accoglienza, dobbiamo dimostrare la tenuta di questo atteggiamento. La guerra sta continuando e i profughi ucraini hanno bisogno ancora di noi. Manteniamoci vicino a loro con azioni di benevolenza, accoglienza, solidarietà; facciamoli sentire a casa loro, mettiamo in campo azioni nuove.

La Pasqua è la festa del cambiamento, del passaggio, della vita nuova. Speriamo che sia di buon auspicio per queste donne, questi bambini e bambine, questi ragazzi e ragazze perché possano tornare a vivere in pace nelle loro case insieme ai loro affetti.

*Assessora al Welfare

di Imola