Parte dalla Rocca sforzesca la campagna elettorale del terzo polo nel circondario. Ieri pomeriggio nel prato davanti al monumento simbolo della città, accolti da una cinquantina di sostenitori, sono arrivati i candidati locali di Azione e Italia Viva alle politiche del 25 settembre: Mara Mucci (uninominale Camera), Marco Lombardo (uninominale Senato), Matteo Richetti (proporzionale Camera) e Lina De Troia (proporzionale Camera).
"Il voto utile esiste perché manda in Parlamento una persona a cui chiedere conto – sono le parole di Richetti –. È arrivato il momento di misurare coerenza e attendibilità dei candidati. Bisogna spiegare a ogni abitante di Imola che lavora alla Sacmi o da altre parti che se vota Bonelli (candidato del centrosinistra, ndr), che dice no al gas, chiude l’azienda".
E rivolgendosi alla platea, nella quale si riconoscono tra gli altri gli ex consiglieri comunali Romano Linguerri e Carmen Cappello, aggiunge: "Non fatevi usare ancora dal partito che candida chiunque sul territorio perché tanto ‘qui votano tutti’. L’ho vissuta quella fase lì dei collegi blindati – aggiunge Richetti, ex Pd, ancora in riferimento alla presenza del romano Bonelli nell’uninominale per la Camera contro l’imolese Mucci –, ma serve serietà per rispecchiare i bisogni del territorio".
Nel mirino di Richetti finiscono però anche centrodestra ("Se non ne posso più io di sentire Forza Italia parlare dei mille euro alle casalinghe o ai pensionati non oso immaginare voi", dice ancora rivolto alla platea) e M5s. "Il reddito di cittadinanza? A parole nessuno è contrario – è l’affondo –, ma poi la realtà è che gli albergatori non trovano la manodopera e, in agricoltura, la frutta resta sugli alberi perché non c’è nessuno che va a raccoglierla".
In cima all’agenda della compagine nata dall’accordo tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, così come in quella delle altre forze politiche, in queste settimane c’è però soprattutto la crisi energetica. "Ci sono imprenditori che pensano di vendere l’azienda al 30% del loro valore dopo aver ricevuto due bollette – è l’allarme di Richetti –. Una crisi energetica non dura un mese, ma tocca la geopolitica e le nostre abitudini. Ed è impossibile andare avanti con una campagna elettorale fatta di slogan. Sta arrivando il conto, questo è un Paese che tra 20 anni rischia di non reggere più l’invecchiamento della popolazione".