È pronta la ‘stanza degli ascolti protetti’

Aperta in commissariato, servirà ad accogliere in un clima di serenità donne, minori o vittime di abusi e maltrattamenti

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Inaugurata ieri, nei locali del commissariato di Polizia di via Mazzini, la ‘Stanza degli ascolti protetti’ riservata all’audizione di minori, donne e soggetti fragili. Il taglio del nastro è arrivato in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne al termine di un lungo percorso che ha visto impegnati Questura, assessorato alle Pari opportunità del Comune e Lions Club Imola Host e Val Santerno.

Nelle intenzioni dei promotori, il progetto ha lo scopo di "colmare una necessità percepita dalle esigenze manifestate dagli organi istituzionali del Circondario per l’ascolto in ambiente protetto di persone vittime o testimoni di reato". L’audizione delle persone offese in un locale che eviti il confronto diretto con il presunto responsabile conferisce infatti maggiore serenità a coloro che devono ripercorrere e descrivere momenti di violenza. L’aula, dotata di impianto audio e video, è arredata con indicazione specifiche di esperti del settore in grado di accogliere sia minori sia soggetti vittime di abusi e maltrattamenti.

"Bisogna cambiare paradigma e spostare l’attenzione dalla donna all’uomo – ha affermato Isabella Fusiello, questore di Bologna –. Se sono in grado di fare male alle loro compagne, queste persone hanno bisogno di essere curate. Il fenomeno va affrontato in termini diversi, altrimenti non può essere contrastato nonostante le tante leggi". La vede così anche il sindaco Marco Panieri, che ha sottolineato l’esigenza di "lavorare sulla cultura, sulla società e sul sostegno delle vittime di violenza".

Vittime di violenza che, come emerso in questi giorni, continuano a essere numerose anche in città e nel circondario. Dall’inizio dell’anno, l’Ausl conta già 104 accessi al pronto soccorso. E ci sono 53 donne che si sono rivolte, da gennaio a ottobre, al consultorio per chiedere aiuto. Anche i numeri di Trama di terre contribuiscono in maniera importante a inquadrare un fenomeno ancora in parte sommerso. Le donne che si sono rivolte al centro antiviolenza dell’associazione nei primi dieci mesi del 2021 sono state un centinaio. In maggioranza (58) quelle accolte per la prima volta (più italiane che straniere), mentre sono 42 quelle che continuano il proprio percorso dagli anni precedenti. l dati di accesso per tipologia di violenza sono i seguenti: 30% violenza psicologica; 22% violenza fisica; 21% stalking; 15% violenza economica; 7% matrimoni forzati; 5% violenza sessuale. Rispetto al 2020, le richieste di aiuto sono lievemente aumentate (+4).

"La pandemia ha acutizzato il trauma della violenza, portando le donne a chiedere aiuto tardivamente quando si trovano ormai in una fase acuta e pericolosa per la loro incolumità – spiegano da Trama di terre –. Le restrizioni e gli elementi sopra descritti hanno di fatto aumentato la possibilità di controllo e violenza psicologica da parte del maltrattante. Riscontriamo quindi che le donne già in percorso nel nostro centro stanno vivendo una sorta di ‘paralisi’ (se non una retrocessione) dei loro progetti in uscita dalla violenza a causa del peggioramento delle condizioni generali, economiche e sociali aggravatesi per la pandemia".

red. cro.