"Ecco come riusciamo a proteggere gli ospiti"

Infermieri e medici addestrati per salvaguardare la ’bolla’. I direttori: "Visite interrotte, . si torna alle videochiamate"

Migration

Due spessi teli di plastica ’ spezzano’ in due il corridoio. E’ l’ingresso del reparto Covid. Non siamo nell’ospedale cittadino, ma in una casa di riposo del centro, Villa Armonia, che come tante altre strutture ora deve fare i conti con il virus. Chi si prende cura degli anziani aveva già imparato dalla seconda ondata: a volte sono delle stanze, altre volte sono piani interi che vengono adibiti a veri e propri ’reparti in cui ospitare i casi di Coronavirus, o anche solo i sintomatici sospetti. Villa Armonia c’è da dire che è fra le realtà ’fortunate’: "Al momento abbiamo registrato due casi Covid fra gli ospiti (una asintomatico e uno no), e tre operatori positivi asintomatici, già isolati a casa", spiega la direttrice, Sofia Castellari. E chiaramente come nelle altre strutture, le precauzioni non mancano: "Il personale è ’equipaggiato’ con doppia mascherina, visiera, cuffia e camice – prosegue –, oltre a questo, nei mesi è stato opportunamente formato per le procedure di vestizione e vestizione, le quali, a loro volta, avvengono all’interno di un’area ad hoc".

Poi c’è la collaborazione con l’Ausl: "Siamo molto seguiti – aggiunge Castellari – praticamente ogni giorno viene il medico geriatra per l’assistenza aggiuntiva"

La struttura di via Venturini invece a ieri non contava ospiti positivi, oltre a 4 lavoratori in isolamento fiduciario. "Per ora teniamo duro – dice la responsabile area anziani di Seacoop, Letizia Bassi –. Cerchiamo il più possibile di mantenere questa ’bolla’: abbiamo interrotto le visite (salvo casi di estrema necessità), sostituendole con le videochiamate, un’incombenza di cui si occupano i nostri animatori. Già a marzo inoltre avevamo istituito due zone di isolamento pronte a entrare in azione in caso di necessità".

In via Venturini è arrivato nei giorni scorsi anche un ’modulo’ allestito in collaborazione con l’Ausl, per ospitare 22 pazienti anziani (no Covid), e alleggerire, almeno un po’, il carico che grava sull’ospedale.

g. t.