Ecco i fondi regionali per sostenere l’apicoltura

Bando di oltre mezzo milione di euro. Domande entro il 19 novembre. Finanziati gli acquisti di sciami, regine e interventi di ammodernamento.

Migration

Dall’acquisto di api e attrezzature per l’apicoltura, ai servizi per i laboratori e il miglioramento della qualità del miele. Sono alcuni degli interventi finanziati dal bando approvato dalla Regione, che stanzia 555 mila euro a favore degli apicoltori emiliano-romagnoli. Si tratta di una notizia che interessa parecchio il fiorente settore apistici castellano, città dove hanno sede l’Osservatorio nazionale sul miele e aziende di livello nazionale.

La Regione dunque sosterrà tra le altre cose l’acquisto di sciami di api e famiglie con regine per favorire il ripopolamento degli alveari minacciati dagli effetti del clima e dall’uso scorretto dei prodotti chimici in agrioltura, e sosterrà anche le analisi di laboratorio per il miglioramento della qualità del miele. E poi ancora l’ammodernamento delle attrezzature, i laboratori di smielatura e il nomadismo, cioè lo spostamento delle arnie seguendo le fioriture stagionali; l’applicazione di nuovi metodi di lotta contro le malattie delle api; il potenziamento dell’assistenza tecnica e dell’aggiornamento professionale. Le risorse danno attuazione al piano di aiuti 20202021 per il settore, secondo step del Programma regionale triennale 2020-2022 che ha stimato un fabbisogno complessivo che sfiora i 3 milioni nel prossimo triennio. Il budget per il 2020 è stato calcolato in base al numero di alveari presenti in regione a fine 2019: 122.590 quelli censiti dall’Anagrafe apistica nazionale.

Le domande vanno presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea (Sop) entro il 19 novembre 2020. Gli aiuti sono rivolti ad apicoltori singoli anche in forma societaria o cooperativa, alle associazioni apistiche, organizzazioni di produttori e, in parte, anche a enti e istituti di ricerca. I contributi si riferiscono a spese sostenute nel periodo 1° agosto 2020-31 luglio 2021 e le percentuali di aiuto variano dal 50% al 100% a seconda dell’intervento.

La tranche più sostanziosa dei fondi 20202021 è riservata agli interventi di assistenza tecnica e ai servizi di supporto tecnico-specialistico (circa 287mila euro), in cui rientrano anche i contributi per l’acquisto di attrezzature per la conduzione degli apiari e per la lavorazione, confezionamento e conservazione dei prodotti dell’alveare (miele, polline, propoli, pappa reale e cera). Poi, in ordine di importo decrescente, aiuti per l’acquisto di attrezzature per favorire la transumanza e la creazione di una banca dati regionale per la mappatura delle aree nettarifere e la georeferenziazione degli apiari (oltre 76mila euro) e la lotta alle malattie dell’alveare (oltre 73 mila euro). Entro il 4 marzo 2021 saranno approvate le graduatorie regionali.