Energia green, rivoluzione non rinviabile

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Luca

Palladino*

La crisi energetica e climatica, la guerra, la recrudescenza del Covid, l’inflazione a livelli sconosciuti da due generazioni stanno mettendo a dura prova le nostre imprese. Se fino ad oggi artigiani e pmi hanno fatto registrare numeri positivi per quanto riguarda occupazione e crescita dei fatturati è evidente che il perdurare dei fattori che ostacolano la ripresa sta causando un rallentamento della domanda dovuto soprattutto al minor potere di acquisto delle persone. I nostri imprenditori sono abituati da anni ad affrontare contesti difficili e non hanno mai perso la propria attitudine ad essere ottimisti e la capacità di interpretare i cambiamenti attraverso sacrifici, investimenti ed innovazione. In un quadro generale così complesso viene però difficile interpretare la recente crisi di Governo, è indispensabile che la politica affronti questo periodo in maniera seria e responsabile concretizzando gli interventi in agenda per dare risposta ai bisogni urgenti del Paese. Tanti sono i temi e le proposte che Cna ha suggerito, indispensabili per disegnare una visione di medio e lungo termine che deve necessariamente mettere al centro la piccola e media impresa che rappresenta il 98 % delle imprese italiane e oltre il 70 % del Pil. Uno su tutti è lo sblocco dei crediti legati ai bonus edilizi per scongiurare il fallimento di decine di migliaia di imprese e per consentire alla filiera delle costruzioni di continuare a fare da volano alla crescita del Paese. Un’altra proposta che riteniamo urgente per dare risposta alla crisi energetica è quella di incentivare l’autoproduzione di energia sui tetti dei capannoni delle nostre imprese, intervento che consentirebbe in tempi brevi di contenere i rincari delle bollette e al contempo di rendere più competitive le nostre imprese e di recuperare marginalità per gli investimenti su innovazione e digitalizzazione. Investimenti per i quali abbiamo anche a disposizione una quantità di risorse senza precedenti, sarà indispensabile garantirne la ricaduta diretta sui territori attraverso opportunità a misura di pmi, artigiani e professionisti.

*Presidente Cna Imola