"Era una persona di cuore" Il ricordo dell’assessore Raffini

"Ho giocato 12 anni a pallamano: lui è sempre stato il mio presidente"

"Ero molto legato a Bandini, al professore, per tanti motivi". L’assessore Pierangelo Raffini è uno dei ragazzi di allora che si è avvicinato allo sport quando il professor Bandini era uno dei grandi propulsori. Nella sua bacheca Facebook il ricordo del professore

"Ho giocato 12 anni nell’Hc Imola Pallamano – ricorda Raffini – , fino all’anno della serie A. Prima gli allievi, poi juniores, la serie B. Nel ’77 ricordo che spalammo la neve dove ora c’è la piscina scoperta per poter giocare. Avevamo come avversario l’Hellas Verona (la società di il calcio aveva allora ‘dentro’ anche la pallamano). Giocammo lì la prima partita: avevamo la maglia a righe blu con la scritta rossa e i pantaloncini corti. Tassi mi allenava negli allievi e negli juniores, avevamo anche come allenatore Miscovic (jugoslavo, allora, Paese che aveva e ha squadre molto forti)".

"Bandini – prosegue Raffini – era il nostro presidente. Io facevo l’Agraria, e il campo era dietro la Valsalva. Bandini tra l’altro era un compagno di partito di mio padre, era un socialista. Mi ha citato nel ‘Sudore nella maglia’, era una persona di cuore, si è speso molto, ha fondato anche il nuoto Aics. In qualche modo lui c’era, anche nella pallavolo. Quella pallamano è stata scuola di vita, con Renzi, Vavassori, Rivola, io giocavo tutta la settimana. Bandini era un punto di riferimento: è stato anche consigliere federale, e presidente della Federazione pallamano era Lo Bello, l’ex arbitro. È stato consigliere federale per moltissimi anni, sempre presente, una persona molto attiva, lo sport gli deve molto... "

"A un torneo internazionale a Rimini venivano squadre da tutto il mondo – conclude l’assessore – Lui aveva la pensione Due Torri e noi dormivamo in piccionaia, lassù in mansarda. Quel torneo si giocava in tutte le piazze, c’era un grande entusiasmo. Facevamo lunghe chiacchierate politiche. Io ho militato nella Fgs, e parlavamo, si confrontava e con me ricordava il mio babbo".

ma. mar.