Evasione fiscale a Imola: arrestato imprenditore dei trasporti

Secondo le indagini della Finanza, non ha versato tasse e contributi per 6,5 milioni di euro. Sequestrati conti, case, gioielli e orologi di lusso

Imprenditore imolese arrestato per evasione fiscale

Imprenditore imolese arrestato per evasione fiscale

Imola, 3 giugno 2022 - Un imprenditore del settore dei trasporti di Imola finito agli arresti domiciliari perché accusato di avere messo in piedi una frode fiscale ai danni dello Stato: in sostanza, non avrebbe versato imposte per 6 milioni e mezzo di euro. Il giudice ha anche disposto il sequestro preventivo di vari beni: somme in banca, ovviamente, ma anche 3 immobili, 2 auto e diversi gioielli ed orologi di pregio. Gli oggetti sono stati trovati nella casa dell'imprenditore, gli immobili appartengono quattro società riconducibili all'arrestato e ad altre sei persone, che hanno collaborato a vario titolo con l'arrestato per realizzare l'evasione fiscale. 

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La società imolese - amministrata formalmente da parenti o stretti collaboratori dell'imprenditore arrestato - offriva servizi di trasporto merci contando su oltre 400 autisti, assunti tuttavia da altre 4 società, soprattutto cooperative. Tali società, prive dei mezzi e delle infrastrutture necessarie per esercitare l'attività, erano amministrate da ''teste di legno'' con diversi precedenti di polizia e non versavano imposte, né contributi previdenziali ed assistenziali, causando così un danno diretto sia all'erario sia ai lavoratori assunti.

Acquistando da queste la manodopera, l'imprenditore poteva dedurre i costi del lavoro e spostare sui prestanome le responsabilità del datore di lavoro.  Una di queste società ''cartiere'', inoltre, aveva stabilito la propria sede in Romania, al fine di eludere la normativa italiana in materia di lavoro e stipulare con gli autisti contratti per loro più sfavorevoli.

Questo sistema messo in luce dalle indagini, oltre ad aver causato una rilevante evasione fiscale e contributiva, ha comportato un'illecita concorrenza di mercato, in quanto la società imolese poteva offrire servizi di trasporto a prezzi di gran lunga inferiori rispetto ai suoi competitor.