Ex Macello Imola, primo via libera ai lavori di riqualificazione

Il Consiglio comunale è pronto ad approvare la variante dopo il nulla osta arrivato da Bologna Ma per il rilancio serviranno dieci anni. L’assessore Zanelli: "Tre blocchi distinti, ma interconnessi"

Una veduta dell'ex macello di Imola

Una veduta dell'ex macello di Imola

Imola, 4 ottobre 2022 - L’auspicata riqualificazione del comparto ex Macello-Cantine Poletti, alle porte del centro storico, compie un piccolo ma significativo passo in avanti. Giovedì in Consiglio comunale approda infatti la variante relativa all’ambizioso progetto affidato a un privato, chiamato ovviamente a operare d’intesa con l’ente di piazza Matteotti, destinato a essere realizzato a stralci nei prossimi dieci anni. Il documento, che contiene una serie di controdeduzioni formulate dai tecnici del Municipio alle osservazioni formulate da vari enti tra cui Città metropolitana e Soprintendenza di Bologna, è passato ieri al vaglio della commissione consiliare competente. A illustrarlo, l’assessore all’Urbanistica, Michele Zanelli.

Ora, dopo l’approvazione dell’Aula di piazza Matteotti alla variante (attraverso la quale si modificherà il Piano operativo comunale), i proprietari dell’area potranno presentare un progetto vero e proprio. Un piano, da stilare previa convenzione con il Comune, comprensivo di opere di urbanizzazione e interventi edilizi.

L’area in questione è composta da "tre blocchi distinti, ma tra loro interconnessi", per dirla con l’assessore Zanelli, che identifica appunto in "dieci anni" il tempo necessario per condurre in porto un progetto tanto rilevante. Il primo blocco è quello dell’ex Cantine Poletti, a prevalente destinazione residenziale. Prevista in questo caso, dopo una fase di demolizioni, la realizzazione di quattro nuovi edifici di cinque piani per complessive 29 unità abitative con diversa tipologia e metratura. Poi c’è l’ex Macello comunale, edificio vincolato (non può essere demolito) e soggetto perciò al parere della Soprintendenza: in questo caso, sono possibili attività direzionali, commercio al dettaglio, manifatture, strutture associative, culturali, sanitarie e assistenziali.

Completano il quadro una serie di fabbricati (residenziali e non) con affaccio su via Selice, con destinazioni d’uso compatibili che riguardano principalmente le attività residenziali, terziarie, commerciali e ricettive.

"Il piano contiene specifiche prescrizioni per la piantumazione di alberature e la sistemazione a verde – è la risposta formulata dal Comune alle osservazioni avanzate dalla Città metropolitana in un’ottica di maggiore sostenibilità del progetto –. Al fine di migliorare la qualità urbana dell’intervento e limitare l’effetto ‘isola di calore’, le aree di parcheggio vengono realizzate in betonelle o masselli grigliati per quanto riguarda le aree di sosta, mentre le aree di percorrenza vengono realizzate in asfalto con finitura in ghiaia lavata o resina chiara. Le altezze previste per gli edifici sono conformi alle indicazioni del Psc, che privilegia lo sviluppo in verticale al fine di liberare suolo per la fruizione di aree scoperte e per la realizzazione di parcheggi, coerentemente con gli obiettivi di rigenerazione urbana dell’area".