ENRICO AGNESSI
Cronaca

Ex Opera Dulcis. C’è una sola offerta. Un imprenditore vuole gestire il locale

A mezzogiorno di ieri era arrivata soltanto una candidatura: domani nella sede di Area Blu si saprà l’identità del potenziale affidatario.

Ex Opera Dulcis. C’è una sola offerta. Un imprenditore  vuole gestire il locale

Ex Opera Dulcis. C’è una sola offerta. Un imprenditore vuole gestire il locale

C’è un imprenditore interessato a rilevare le sorti dell’ex Opera Dulcis. A mezzogiorno di ieri, termine ultimo fissato per la presentazione delle offerte, negli uffici di Area Blu era infatti arrivata una sola proposta per gestire il locale di piazza Matteotti (sopra, in una foto d’archivio).

A differenza di quanto accaduto di recente con l’ex bar Bacchilega, stavolta il Comune (proprietario dell’immobile aperto a inizio 2013 nei locali del vecchio ufficio anagrafe e rimasto senza guida a causa del crac Sirio dopo varie gestioni) ha preferito non commentare la notizia.

Dopo la figuraccia di settembre con la storica caffetteria, altro pezzo pregiato del patrimonio commerciale dell’ente di piazza Matteotti per il quale si era fatta avanti una società bolognese guidata da un imprenditore pakistano la cui offerta non ha tuttavia rispettato i requisiti minimi previsti dal bando, la Giunta sa di non poter compiere ulteriori passi falsi.

Domani si conoscerà l’identità del potenziale nuovo gestore dell’ex Opera Dulcis. In mattinata, negli uffici di Area Blu, è in programma l’apertura della busta con l’offerta: se sarà in linea con gli standard richiesti, si procederà all’affidamento del locale la cui chiusura un anno fa ha contribuito alla desertificazione della piazza principale della città e al centro storico.

La concessione dell’immobile da 250 metri quadrati commerciali ha una durata di sei anni dalla data di stipula del contratto, con opzione di rinnovo per ulteriori sei. Tra i requisiti previsti dal bando, oltre alla capacità "tecnica e professionale" nell’aver svolto in tutti gli ultimi tre anni attività di somministrazione alimenti e bevande, c’è anche quella "economica-finanziaria" nell’aver avuto un fatturato medio annuo di 300mila euro sempre negli ultimi tre esercizi. Si tratta, in quest’ultimo caso, di una clausola inserita quasi sempre da Area Blu nelle precedenti gare pubbliche indette per conto del Comune (vedi per esempio il bar delle Acque minerali); ma che non era stata prevista nel caso dell’ex bar Bacchilega.

Il canone di concessione annuo a base d’asta (al netto cioè dei rialzi di gara) è di 36mila euro, vale a dire la metà di quanto pagava il vecchio gestore; ma il pagamento scatta solo dal settimo mese di contratto. Prevista una polizza bancaria fideiussoria (o in alternativa, versamento sul conto corrente di Area Blu dell’importo pari a sei mensilità del canone) a garanzia. Contestualmente alla stipula del contratto, dovrà inoltre essere versato al Comune un importo per attrezzature e arredi presenti nei locali quantificato in 22mila euro.

Alla parte tecnica (esperienza, progetto di gestione e quadro degli interventi) verrà dato un punteggio massimo di 80; a quella economica di 20. Come già accaduto per l’ex Bar Bacchilega, c’è una clausola di sbarramento: per poter essere ammessi alla fase di valutazione dell’offerta economica, i concorrenti devono ottenere, nell’esame della parte tecnica, un punteggio complessivo non inferiore a 50 punti. La società che ambiva a gestire l’ex Bacchilega (per il quale il canone annuo a base d’asta era di 24mila euro, ma bisognava sobbarcarsi 100mila euro di lavori) totalizzò 39 punti. E perciò fu esclusa. Come andrà a finire questa volta?