Ex Opera Dulcis. Dal pasticcere Ceroni l’unica offerta per la nuova gestione

Aperta dalla commissione della società la busta con tutti i documenti. Oggi saranno invece verificate le proposte tecnica ed economica. L’autore è il titolare dell’omonimo panificio di Ponticelli.

Ex Opera Dulcis. Dal pasticcere Ceroni l’unica offerta per la nuova gestione
Ex Opera Dulcis. Dal pasticcere Ceroni l’unica offerta per la nuova gestione

di Enrico Agnessi

È di Andrea Ceroni, titolare dell’omonimo panificio-pasticceria di Ponticelli, l’unica offerta arrivata nei giorni scorsi negli uffici di Area Blu per la gestione dell’ex Opera Dulcis di piazza Matteotti. La commissione tecnica della società partecipata dal Comune si è riunita infatti ieri mattina per l’apertura della busta con la documentazione amministrativa. Dopo avere accertato che Ceroni fosse in regola con quanto richiesto, e poteva dunque essere ammesso alla selezione, il presidente della commissione ha fissato per oggi alle 14 l’apertura della busta con l’offerta tecnica presentata ed eventualmente, a seguire, quella relativa alla parte economica. A quel punto, se tutti i requisiti previsti dal bando saranno rispettati, si procederà con l’assegnazione degli spazi di piazza Matteotti, dati in gestione a Sirio nel 2018 ma tornati al Comune nei mesi scorsi dopo il crac della società ravennate.

"Aspettiamo che il progetto venga valutato – le parole di Ceroni –. Si basa su un locale polivalente: panificazione, pasticceria e caffetteria tutto artigianale e preparato in loco. Punteremo sulla pausa pranzo e sulle serate, presentando cene con portate abbinate a degustazioni di vini".

Ancora nessun commento, invece, da parte del Comune. Da un lato, è facile immaginare la soddisfazione per il fatto che a presentare l’unica offerta sia stato un imprenditore locale molto conosciuto sul territorio. Dall’altro però, dopo il passo falso compiuto in occasione del mancato affidamento dell’ex Bar Bacchilega, stavolta la Giunta vuole aspettare di vedere tutta la documentazione prima di cantare vittoria.

La concessione dell’ex Opera Dulcis, chiuso da novembre 2022, ha una durata di sei anni con opzione di rinnovo per ulteriori sei. Tra i requisiti previsti dal bando, un fatturato medio annuo di 300mila euro negli ultimi tre esercizi. Il canone di concessione a base d’asta è di 36mila euro l’anno, vale a dire la metà di quanto pagava il vecchio gestore; ma il pagamento scatta solo dal settimo mese di contratto. Alla firma, dovrà inoltre essere versato al Comune un importo per attrezzature e arredi presenti nei locali quantificato in 22mila euro.

Alla parte tecnica (esperienza, progetto di gestione e quadro degli interventi) verrà dato un punteggio massimo di 80; a quella economica di 20. Come già accaduto per l’ex Bar Bacchilega, c’è una clausola di sbarramento: per poter essere ammessi alla fase di valutazione dell’offerta economica bisogna ottenere, nell’esame della parte tecnica, un punteggio complessivo non inferiore a 50 punti. La società guidata da un imprenditore pakistano che ambiva a gestire l’ex Bacchilega (per il quale il canone annuo a base d’asta era di 24mila euro, ma bisognava sobbarcarsi 100mila euro di lavori) totalizzò 39 punti. E perciò fu esclusa. L’auspicio della Giunta è che stavolta le cose vadano diversamente. E che si possa dare nuova vita ai locali che, fino al 2012, ospitavano l’anagrafe comunale.