di Enrico Agnessi Il rammarico per quello che non ha funzionato, l’orgoglio di aver riportato il pubblico della Formula 1 a Imola dopo 16 anni. All’indomani de Gran premio, il direttore dell’Autodromo, Pietro Benvenuti, racconta un mix di emozioni. "La prossima volta faremo ancora meglio – promette –, ma vedere tutto pieno dalla Rivazza al Tamburello per l’invasione di pista finale è una cosa che apre il cuore. La struttura ha retto il colpo molto bene, senza problemi particolari. F1 e Fia sono rimaste contente, ma i tifosi che hanno resistito sotto la pioggia sono stati i migliori. L’applauso più grande e il voto più alto vanno a loro". Direttore Benvenuti, qual è il bilancio di questo Gran premio di Formula 1 a porte aperte? "Buono, sostanzialmente è andato tutto bene. Sono dispiaciuto per il maltempo, perché ha influito molto sulle zone prati. Siamo dovuti intervenire durante la notte per rimetterle a posto. E non è bastato. Quello è l’unico rammarico. I tifosi però hanno risposto in maniera incredibile, sono rimasti sotto la pioggia trasformando l’evento in una festa". È mancata però la ciliegina sulla torta: la vittoria della Ferrari... "Quella però abbiamo altri tre anni per metterla… E poi devo dire che l’invasione di pista finale è stata ugualmente bellissima. Vedere tutto pieno dalla Rivazza al Tamburello è una cosa che apre il cuore". Oltre al fango nei prati, per il quale in diversi si sono lamentati, arrivano segnalazioni anche di seggiolini non numerati, o con le indicazioni dei posti sbagliati, alla Villeneuve, con il risultato che qualcuno è rimasto in piedi. Cosa è successo? "È vero, ho parlato anch’io con persone che erano lì. Forse è stato fatto un filtraggio non troppo puntuale e i cartellini con i numeri messi di fretta all’ultimo minuto possono aver inciso. Poi quando ci sono tante persone ...
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