
La Ferrari di Charles Leclerc sfreccia sul rettilineo dell’autodromo
Imola, 5 giugno 2025 – Si avvicina la pubblicazione del calendario del campionato del mondo di Formula 1 del 2026. Le speranze di farne parte, per Imola, sono ormai nulle. Nella bozza che circola tra gli addetti ai lavori, il circuito Enzo e Dino Ferrari non c’è. E non potrebbe essere altrimenti, visto che il contratto con il Circus è scaduto con il Gran premio di quest’anno e le promesse per recuperare nel 2026 la gara saltata due anni fa causa alluvione sono rimaste parole al vento. In attesa che decollino le trattative per il 2027, l’ultima flebile speranza in vista del prossimo anno per Imola è rappresentata da un possibile forfait del nuovo circuito di Madrid ancora in costruzione. Al momento, sono però tutti concordi nell’escludere l’Enzo e Dino Ferrari dalle 24 tappe che caratterizzeranno la stagione iridata 2026.
Tra le indiscrezioni che circolano in queste ore, la ricostruzione più accreditata vista l’autorevolezza della fonte è quella di The Athletic, la sezione online del New York Times dedicata esclusivamente allo sport, che da quando la Formula 1 è nelle mani degli americani guarda con grande interesse al Circus. Secondo The Athletic, le gare saranno distribuite anche il prossimo anno da marzo a dicembre.
Si partirà dall’Australia, per poi spostarsi in Asia (Cina e Giappone), prima di approdare in Medio Oriente (Bahrain e Arabia Saudita) una volta concluso il Ramadan. Al posto di Imola, ci sarà il Gp del Canada: da sempre legata alla data di metà giugno, la gara verrà infatti spostata nella seconda metà di maggio. E Monaco, a sua volta, slitterà ai primi di giugno. Poi il già citato debutto di Madrid, che per il futuro costringerà Barcellona (confermata fino al 2026) a entrare nel sistema delle rotazioni con Spa (in calendario fino al 2031 ma con esclusione delle edizioni 2028 e 2030) e Imola per restare nel Circus. In calendario nel 2026 anche il tracciato olandese di Zandvoort (all’ultimo ballo) e per Monza (forte invece di un contratto fino al 2031). Gli Stati Uniti ospiteranno tre gare: Miami, Austin e Las Vegas. Completano il quadro del prossimo anno Baku, Singapore, Messico, Austria, Abu Dhabi, Qatar, Brasile, Ungheria e Silverstone.
A Imola, invece, si lavora già in ottica 2027. Un ingresso dell’Enzo e Dino Ferrari nel sistema delle rotazioni appare al momento l’unica strada percorribile per ospitare il Gp anche in futuro. Una strada che, tra l’altro, consentirebbe al sistema oggi totalmente pubblico impegnato nel sostenere l’organizzazione della gara pronta ad aprirsi anche a investitori privati di abbassare (e non di poco) le richieste della Formula 1. Rispetto ai 55-60 milioni all’anno richiesti per essere una presenza fissa nel calendario iridato, vedere le monoposto sfrecciare in riva al Santerno ogni due o tre anni potrebbe costare 30-35 milioni a gara contro gli attuali 25.
Tra gli effetti più immediati dell’ormai quasi certa assenza dell’Enzo e Dino Ferrari nel Circus edizione 2026 ci sarà un forte calo del fatturato di Formula Imola, che nelle ultime edizioni dei Gp ha forniti vari servizi all’organizzatore Aci.
L’obiettivo, per la società (100% pubblica) di gestione dell’attività del circuito, resta però in primis quello di mantenere i conti in ordine. Il tutto mentre il socio unico Con.Ami, che dal mancato pagamento della tassa per la gara risparmierà invece due milioni, ha già annunciato la volontà di investire ancora sull’Autodromo.