Imola, idea falchi pellegrini contro i piccioni

Comune e Lipu studiano dove piazzare i nidi deglu uccelli predatori

Un falco in una foto d'archivio (PasqualeBove)

Un falco in una foto d'archivio (PasqualeBove)

Imola, 13 febbraio 2019 - Dopo l’ordinanza che vieta di dar da mangiare ai piccioni, il Comune ha allo studio un’ulteriore misura per cercare di riportare la loro popolazione a una giusta dimensione. Il fenomeno dell’aumento della popolazione di volatili, in particolare dei piccioni, è di grande dimensione e rende necessario procedere al loro contenimento.

Non avendo i piccioni alcun nemico naturale, l’idea è quella di servirsi del falco pellegrino, uno dei pochi rapaci che può essere utile per dar loro la caccia. Si stima che una coppia di falco pellegrino possa catturare fino a 600 piccioni in un anno. Una soluzione adottata con successo da altri Comuni, in particolare del Centro Italia e che è stata valutata dall’assessore all’Ambiente, Andrea Longhi, con Ivano Avoni, veterinario e delegato della Lipu (Lega italiana protezione uccelli) a livello imolese.

Il Comune, infatti, intende procedere in questa direzione in piena sintonia con la Lipu, il cui rappresentante in sede imolese si è detto del tutto favorevole a questo tipo di soluzione. Nell’area imolese ci sono infatti falchi pellegrini: si tratta di creare le condizioni ottimali per farli insediare anche in città. Per indurre la loro presenza, saranno posti dei nidi artificiali, realizzati secondo i criteri utilizzati dal falco in natura per costruire il proprio nido, nei punti più alti del centro città. A questo proposito, lunedì prossimo l’assessore Longhi e il dottor Avoni faranno un sopralluogo in alcuni punti particolarmente elevati del centro urbano, per verificare la loro idoneità ad ospitare i nidi per accogliere il falco pellegrino. Poi il via alla collocazione dei nidi. In attesa che il falco pellegrino ne faccia la propria casa.