Fatture gonfiate e associazione a delinquere, trema il mondo del basket

Sequestri per venticinque milioni e sedici indagati: nel mirino della Finanza società di Imola e Parma

I militari di Imola hanno svolto le delicate indagini

I militari di Imola hanno svolto le delicate indagini

Imola, 24 settembre 2018 – Il mondo del basket trema. La Finanza - Comando Provinciale di Bologna ha eseguito un maxi sequestro da 25 milioni di euro (VIDEO). Il provvedimento si inserisce in un’inchiesta su fatture false e sponsorizzazioni nel settore del basket, nel mirino due società di livello nazionale di Imola e (nel femminile) a Parma.

Il giudice per le indagini preliminari Alberto Ziroldi, su richiesta del sostituto procuratore Manuela Cavallo, ha disposto il sequestro di beni mobili, immobili (tra cui una villa sui colli bolognesi del valore di circa 2 milioni di euro), autovetture, quote societarie, polizze assicurative e conti correnti, per quasi 25 milioni di euro. Ai 16 indagati – tra cui 4 bolognesi - è contestata, a vario titolo, “l’associazione per delinquere” finalizzata alla commissione di numerosi crimini tra cui “l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti”, “l’omessa dichiarazione fiscale”, “l’occultamento o la distruzione delle scritture contabili”, la “simulazione di reato”, il tutto con l’aggravante della transnazionalità in relazione al fatto che le varie condotte criminali sarebbero state commesse in più stati.

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L’esito delle indagini di polizia economico-finanziaria, svolte dai militari della Compagnia di Imola, ha permesso di risalire ai vertici dell’associazione criminale i quali, dagli uffici bolognesi, avrebbero utilizzato compiacenti «prestanomi» per strutturare e gestire varie catene societarie – costituite da società italiane, società esterovestite (ossia con sede fittizia in Gran Bretagna ma realmente operanti presso la sede bolognese) e società ubicate, tramite l’interposizione di fiduciarie estere, in Paesi off shore (in particolare nei “paradisi fiscali” tra i quali le Isole Vergini Britanniche e di Panama) allo scopo di camuffare la reale allocazione reddituale e gli effettivi soci/amministratori e, inoltre, di impedire la ricostruzione delle «tracce contabili» dei movimenti di denaro.

Il sofisticato sistema di frode, attuato per anni dal sodalizio criminale, ha condotto alla scoperta di un giro di fatture false e/o “gonfiate” per oltre 75 milioni di euro, aventi ad oggetto prestazioni di sponsorizzazion nel mondo del basket.

Ad entrambi i presidenti delle due società di basket viene contestato un ruolo determinante all’interno dell’associazione criminale.