"Fausto era tanta roba". La moglie e le figlie raccontano Gresini

A un mese dalla scomparsa per Covid del campione di moto, parla Nadia Padovani assieme ad Agnese e Alice

Migration

"Accendevamo tutti i giorni delle candele vicino alle sue foto, ho affumicato tutta la casa, dicevo: se ci fosse Fausto qua mi sgriderebbe… Speravamo che a ogni chiamata corrispondesse un miglioramento, e invece…". Passavano così i giorni della sofferenza per Nadia, Agnese e Alice, e tutta la famiglia di Gresini, il team manager ed ex campione di moto, scomparso ormai da un mese all’età di 60 anni. Si raccontano, e raccontano l’uomo della loro vita le donne di Fausto, quell’uomo strappato alla vita da un nemico invisibile, il Covid. Lo fanno in una lunga intervista a tre sulla testata ’Man on Wheels’. Ed è un po’ come riaprire l’album dei ricordi della famiglia Gresini: da quando Nadia e Fausto si conobbero, ai successi motociclistici degli ultimi anni. Si comincia con "Il primo bacio nella Golf GTD, tirata a balestra". Fino ai giorni più difficili: "L’ultima volta che l’ho visto sveglio gli dicevo di trovare le forze, ma lui mi faceva capire che non ne aveva più", racconta sempre Nadia nell’intervista. Ricordi. Privati, intimi, e toccanti, come quelli affidati alle parole delle figlie Agnese e Alice, non prive di nostalgia.

"Se lo avessi qui davanti qui gli direi grazie per tutto, molte volte gli rispondevo male, adesso non lo farei più, e gli direi ti voglio bene perché non gliel’ho detto tante volte". E Nadia aggiunge: "Gli chiedo sempre di entrarmi nella testa, non so se sarà possibile, di darmi la forza di andare avanti, di darmi le sue idee. Fausto era tanta roba"

C’è spazio anche per i momenti più bui: dalla scomparsa di Simoncelli a quella di Kato. "Fausto ai piloti gli voleva bene come dei figli e ha fatto fatica a riprendersi", spiega Nadia. Poi lo scomodo capitolo di quella notte in cui Gresini venne dato da tutti per morto, ma il suo cuore batteva ancora. "Qualcuno ha chiamato mio figlio, non so chi fosse, però mio figlio mi ha raccontato che gli ha solo detto che stavamo andando all’ospedale ’perché forse papà non ce la fa’. Usciti dalla terapia intensiva sul telefono avevamo tutti un sacco di messaggi di condoglianze. La notizia è stata smentita anche dal primario che era ancora lì. Fausto è morto alle 10.02 del mattino. Questa è la verità".