Festival del folclore, la città si colora "Promuoviamo pace e amicizia"

Da domani sera torna l’appuntamento che da oltre tre decadi anima l’estate imolese e del circondario . In arrivo gruppi da Irlanda e Serbia. Per l’Italia Canterini e danzerini romagnoli e una compagine di Treviso

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Torna l’appuntamento con uno degli eventi più colorati e apprezzati dell’estate in città. Dopo una pausa forzata a causa della pandemia nel 2020, e un’edizione speciale digitale realizzata nel 2021 per celebrare il 30esimo anniversario della manifestazione, riecco finalmente il Festival Internazionale del folclore.

La rassegna presenta cinque serate di spettacoli a ingresso libero tra Imola, i comuni del circondario e la provincia di Ravenna. Si parte domani alle 21 a Fontanelice (via VIII dicembre) e si va avanti venerdì alla stessa ora a Massa Lombarda (piazza Matteotti). Sabato mattina alle 10 in centro storico a Imola la tradizionale sfilata dei gruppi e in serata, alle 21, lo spettacolo alla Rocca sforzesca, dove sarà festa anche 24 ore più tardi. Si chiude lunedì 25, sempre alle 21, a Riolo Terme, in piazza Mazzanti.

La manifestazione, arrivata alla sua edizione numero 31, è ideata, organizzata e gestita dal gruppo dei Canterini e danzerini romagnoli Turibio Baruzzi. Ed è realizzata in collaborazione con il Comune e l’Unione folclorica italiana, con il patrocinio della Regione e del Circondario. Parteciperanno tre gruppi europei, che porteranno nuovamente il proprio folclore nelle piazze, animandole con canti, balli e musiche tradizionali: Troy O’ Herlihy Irish Dance Group – Irlanda (Cork); Kud Dimitrije Koturovic – Serbia (Belgrado); Gruppo Folkloristico Trevigiano – Italia (Treviso).

Quest’anno anche il gruppo imolese dei Canterini e danzerini romagnoli Turibio Baruzzi parteciperà in veste di quarto gruppo a tutte e cinque le serate in programma con canti e danze tradizionali. Altra grande novità di questa edizione: la consueta serata di gala della domenica, alla quale in passato si poteva accedere solo con invito dello sponsor, sarà quest’anno a ingresso libero.

"Il Festival intende il folclore come strumento di conoscenza, pace e amicizia fra la gente di origine e costumi diversi: un veicolo di solidarietà fraterna fra i popoli di tutto il mondo – spiega Riccardo Franzoni, presidente Canterini e danzerini romagnoli Turibio Baruzzi –. Crediamo fermamente in questi principi che sono parte integrante della nostra storia e della nostra attività e il contesto che stiamo vivendo ci impone l’obbligo morale di sottolineare questi principi e renderli reali, ora più che mai".

Soddisfatto del ritorno del Festival è l’assessore alla Cultura, Giacomo Gambi. "Conoscere le musiche e le danze tradizionali di altri Paesi è un modo per entrare in relazione con altre realtà – sottolinea Gambi –. La cultura è sempre conoscenza dell’altro e questo scambio reciproco arricchisce noi e anche i gruppi ospitati. Le musiche e le danze di un Paese riflettono come uno specchio l’anima di una società. Passioni, gerarchie di valori, sogni e bisogni, a volte il proibito, etiche ed estetiche, uguaglianze e differenze, condivisioni".