"Fondamentali per l’assistenza" La Giornata dell’infermiere, tra innovazione, tecnologia e studio

Nella sola Ausl lavorano circa 850 di queste figure professionali, altre sono in forza all’Asp. Lisa Righini (Cra Cassiano Tozzoli): "È nel nostro Dna spendersi per chi ha bisogno".

"Fondamentali per l’assistenza"  La Giornata dell’infermiere,  tra innovazione, tecnologia e studio

"Fondamentali per l’assistenza" La Giornata dell’infermiere, tra innovazione, tecnologia e studio

Figure fondamentali per l’assistenza dei malati negli ospedali e nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie del territorio. E oggi sempre più promotori di salute in tutti i luoghi di vita. Si è celebrata ieri in tutto il mondo la Giornata Internazionale dell’infermiere. La data non è casuale perché ricorre la nascita, nel 1820, di Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne.

All’Ausl di Imola, che ha colto ieri l’occasione per ringraziare tutti le professioniste e professionisti in questione, lavorano circa 850 tra infermiere e infermieri. Si tratta di oltre il 40% del totale degli operatori aziendali.

Anche Asp annovera tra le sue fila molti infermieri professionali e ha deciso di dare loro voce per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grande importanza di questa figura nell’ambito della sanità territoriale, soprattutto dopo la pandemia, nella nuova, ritrovata normalità.

"Cuore-mani-testa, ecco cosa identifica un infermiere professionale – racconta Lisa Righini, 24 anni, che presta la sua opera nella Casa residenza anziani Cassiano Tozzoli –. Dopo due tirocini ospedalieri, ho buttato il cuore oltre l’ostacolo e ho scelto Asp perché mi ha dato la possibilità di esprimere al meglio ciò che sento essere una vocazione, prima ancora che una professione. È nel mio Dna prendermi cura di chi ha bisogno perché solo in questo modo, mi sento parte della comunità del mio territorio".

Quanto alle mani, sono lo strumento principe del lavoro di un infermiere e non sono utili solamente per le manovre tecniche tipiche di questa professione, ma veicolano carezze e abbracci, che diventano "medicina virtuosa" unita alla chimica.

La testa rappresenta invece tutto ciò che riguarda la Formazione di questa professione e sarà la grande arma del futuro. In considerazione dei dati statistici sull’invecchiamento della popolazione e valutando anche l’abbassamento dell’età geriatrica, sarà fondamentale puntare su innovazione, tecnologia e formazione come triade perfetta per gli anni a venire.

"Quando un anziano ricoverato in ospedale chiede alla propria figlia di essere riportato a casa, e per casa intende la Cra, sento che abbiamo lavorato tutti bene: operatori socio-sanitari, medici, infermieri e fisioterapisti, a 360 gradi, nessuno escluso – conclude Righini –. In una frase come questa, si trova il senso più profondo di essere un infermiere professionale".