ENRICO AGNESSI
Cronaca

Fondi per i centri estivi. Le risorse non bastano. Oltre 400 domande senza contribuito

Soddisfatte le richieste per i nuclei con Isee fino a 19mila euro, ma la soglia per presentare la domanda era più elevata di 7mila . La preoccupazione delle famiglie escluse pur avendo diritto al rimborso.

Alcuni bambini a un centro estivo (Foto d’archivio)

Alcuni bambini a un centro estivo (Foto d’archivio)

Agnessi

Oltre 400 domande escluse dal contributo economico, pur essendo idonee a riceverlo. Il motivo? La mancanza di fondi. La pubblicazione della graduatoria (unica per l’intero circondario) delle famiglie beneficiarie del finanziamento regionale per la frequenza dei centri estivi da parte di bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 13 anni (17 anni in caso di disabilità certificata) riapre una vecchia ferita per i genitori del territorio alle prese con la chiusura delle scuole.

Numeri alla mano, la situazione del cosiddetto ‘Progetto per il contrasto alle povertà educative e la conciliazione vita-lavoro’, rivolto alle famiglie nel periodo di sospensione estiva delle attività scolastiche, appare infatti peggiore rispetto a quella del 2024. Lo scorso anno, a fronte di 1.546 domande ammesse nel territorio dei dieci comuni, quelle escluse pur avendo diritto al contributo economico (massimo 300 euro a figlio, nel limite di 100 euro a settimana per tre settimane, che verrà erogato direttamente ai gestori dei centri estivi a seguito della fruizione del servizio) furono 294. Grazie al sostegno garantito dai Comuni del Circondario, che aggiunsero risorse proprie a quelle messe in campo dalla Regione, si riuscì a dare risposta a 1.252 istanze. In pratica, a tutte quelle con Isee entro i 20mila euro (ma il tetto massimo per presentare la domanda era di 24mila euro).

Quest’anno, la soglia Isee è stata ulteriormente alzata: fino a 26mila euro. Ma all’inevitabile aumentare delle domande, il quadro, complice il fatto che gli enti locali non sembrano essere in grado almeno in questa fase di rimpinguare il fondo garantito dalla Regione, è peggiorato: su 1.652 richieste di sostegno, quelle rimaste senza risposta sono state 445. In pratica, riceveranno il contributo economico solo 1.207 istanze (quelle di famiglie con Isee fino a 19mila euro circa).

E questo nonostante, rispetto al 2024, le risorse messe in campo dalla Regione sono cresciute di 100mila euro, passando dai 212mila euro dello scorso anno ai quasi 322mila di quest’anno. Un contributo che, come accennato, è di massimo 300 euro a figlio, nel limite di 100 euro a settimana, che concorrono alla copertura totale o parziale, in funzione del costo effettivo, della rata di frequenza settimanale.

Il ‘bonus retta’ è destinato a genitori occupati, disoccupati in percorsi di politica attiva, o impegnati in compiti di cura, con un Isee familiare di 26mila euro; nel caso di ragazzi con disabilità certificata non è previsto alcun limite rispetto all’attestazione Isee.

Le risorse, all’interno del progetto per il contrasto alle povertà educative e la conciliazione vita-lavoro finanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus (Fse+), sono cresciute a livello regionale passando da 7 a 10 milioni di euro. E sono state ripartite tra i Distretti socio-sanitari della regione secondo due criteri: 70% in base alla popolazione residente in età 3-13 anni e 30% in base alle domande di accesso registrate nel 2024. Uno sforzo che però, almeno per quanto riguarda il circondario imolese, non è bastato.