
Marcello Contavalli, presidente del Marshal’s Team
Ha sfondato il muro delle 30mila sottoscrizioni la petizione per mantenere Imola nel calendario iridato di Formula 1. Lanciata all’indomani del successo dell’edizione 2025 del Gran Premio dell’Emilia-Romagna, con quel bagno di folla che ha richiamato sulle rive del Santerno più di 240mila spettatori, la raccolta firme viaggia spedita con il traino di tanti appassionati. Uno zoccolo duro sempre più nutrito che, in nome della blasonata storia del circuito e della leggendaria epopea del circus della Formula 1 alle latitudini imolesi, sperano di esorcizzare lo spettro della minaccia di perdere la corsa a partire dal prossimo anno.
E mentre le istituzioni sembrano avere intenti comuni per salvaguardare il futuro del Gran Premio all’Enzo e Dino Ferrari, la gente alimenta in parallelo l’azione sul web (attraverso la piattaforma change.org, ndr) diventata ormai virale. Da un lato c’è il cuore che pulsa per i bolidi a quattro ruote, dall’altro il benefico impatto economico di un appuntamento che muove un indotto di circa 300 milioni di euro l’anno sul territorio.
Ad onor del vero, poi, ci sarebbe pure l’impegno di recuperare nel 2026 la corsa annullata nel 2023 a causa dell’alluvione. "La perdita della Formula 1 rappresenterebbe per Imola, e non solo, un significativo ammanco in termini di indotto economico e di visibilità internazionale – commenta Marcello Contavalli, presidente del Marshal’s Team che nello scorso fine settimana ha portato in pista e corsia box ben 280 commissari –. Ma anche la F1, con l’addio a Imola, rinuncerebbe a un patrimonio di tifosi e appassionati capaci di materializzare un abbraccio da record nei giorni passati".
Non solo. "Siamo stanchi di vedere dei Gran Premi con tribune deserte – aggiunge –. Qui ci sono passione ed emozione. Per non parlare della pista, impegnativa e tecnica, che piace a tutti i piloti. E’ una delle più belle del mondo". E ancora: "Da inguaribile ottimista spero venga data quanto prima la notizia del rinnovo dell’intesa – sottolinea Contavalli –. E se non potrà essere in pianta stabile ogni anno, almeno l’ingresso nella rotazione degli autodromi storici europei". Con una considerazione: "Non sarà facile ma il buon senso deve prevalere sugli interessi economici – analizza –. Un compromesso è possibile con la volontà di tutti".