ENRICO AGNESSI
Cronaca

Formula Imola dopo Minardi . Un mese per la nuova guida . E FdI lancia Selvatico Estense

Comune e Con.Ami indicano la rotta che dovrà seguire la società che gestisce il circuito. Panieri e Bacchilega: "Dimissioni del presidente all’interno di un percorso condiviso".

Comune e Con.Ami indicano la rotta che dovrà seguire la società che gestisce il circuito. Panieri e Bacchilega: "Dimissioni del presidente all’interno di un percorso condiviso".

Comune e Con.Ami indicano la rotta che dovrà seguire la società che gestisce il circuito. Panieri e Bacchilega: "Dimissioni del presidente all’interno di un percorso condiviso".

"Proseguire sulla strada tracciata". All’indomani delle dimissioni del presidente di Formula Imola, Gian Carlo Minardi, Comune e Con.Ami indicano la rotta che dovrà seguire di qui in avanti la società che gestisce l’attività dell’Autodromo. E nonostante all’orizzonte si profili l’esclusione (almeno momentanea) dell’Enzo e Dino Ferrari dal Circus della F1, si invoca continuità per il futuro.

Una continuità che, tuttavia, non sarà formale. Il passo indietro di Minardi, preventivato ormai da tempo da Municipio e Consorzio per quanto difficile da metabolizzare visto il peso del personaggio nell’ambito del motorsport, apre infatti le porte a un cambio di veste per Formula Imola: l’azzeramento del Consiglio di amministrazione, che decadrà formalmente il 1° luglio (assieme a quelle del presidente Minardi sono arrivate le dimissioni anche dei consiglieri Augusto Machirelli e Aldo Costa), e l’ingresso di un amministratore unico.

"Le dimissioni di Minardi si collocano all’interno di un percorso condiviso, già delineato in occasione del precedente rinnovo, e rappresentano un passaggio naturale rispetto ai termini di impegno definiti fin dall’inizio – assicurano il sindaco Marco Panieri, nelle vesti di presidente dell’assemblea dei soci di Con.Ami, e Fabio Bacchilega, presidente del Consorzio dei 23 Comuni –. Si tratta dunque di una fase di transizione prevista, che si inserisce in un progetto di rilancio e rinnovamento nella piena consapevolezza del lavoro straordinario svolto fin qui. Gli anni della presidenza Minardi sono stati intensi e segnati da risultati straordinari per l’Autodromo. Grazie alla sua figura, autentico ambasciatore del circuito nel mondo, sono stati raggiunti traguardi di rilievo: importanti investimenti, ritorno di eventi internazionali, innovazioni tecnologiche e riconoscibilità globale del tracciato".

E ancora: "Questa fase di passaggio sarà occasione per rafforzare ulteriormente la struttura aziendale, con l’obiettivo di consolidare e sviluppare la gestione manageriale della società, in linea con la crescita e la complessità raggiunte negli ultimi anni. Sarà nostra cura, nei prossimi giorni, avviare un percorso per individuare nuove figure di alto profilo che sappiano coniugare visione, capacità manageriali e competenza, al fine di proseguire sulla strada tracciata, consolidando i risultati e proiettando Formula Imola verso nuove sfide".

Detto che resta saldo al proprio posto il direttore Pietro Benvenuti, per il ruolo di futuro amministratore unico di Formula Imola ci si prepara all’arrivo di un manager non legato al mondo dei motori. Una scelta, questa, che non piace a una parte delle forze politiche di opposizione.

"Visto che si vuole trattenere il Circus sul Santerno, ci vuole una figura di esperienza che sappia trattare a vari livelli", è la lettura di Simone Carapia (FdI), che prova a lanciare la corsa del suo vecchio rivale, l’ex presidente di Formula Imola, Uberto Selvatico Estense: "Chi meglio di lui potrebbe ricoprire quel ruolo? Ha riportato la F1 a Imola mettendo a disposizione il circuito nel periodo Covid, quando altri Stati negavano le proprie strutture. E ricordiamo anche i grandi concerti che si sono succeduti quando era alla guida della società. Lo afferma uno che non gli ha certamente risparmiato critiche per certe scelte gestionali e iniziative societarie, ma è ineludibile che in questa situazione ci voglia un condottiero con esperienza che sappia dove sedersi e soprattutto tenere la barra dritta. Non è il tempo di uno yes man, ma di un manager che conosca bene e in modo approfondito il settore gestendo nel migliore dei modi la società".