Imola, furti nella zona di via Gambellara. Imprenditori rassegnati

"Vado a letto con la paura di essere svegliato da una telefonata d’allarme", una delle testimonianze

Sergio Bertoletti, titolare di un’azienda nella zona di via Gambellara

Sergio Bertoletti, titolare di un’azienda nella zona di via Gambellara

Imola, 8 agosto 2018 – Ormai la notte non si dorme più nella zona industriale di via Gambellara. C’è chi resta all’interno dell’azienda dopo la chiusura per scongiurare i furti. Giovanni Ronchi dell’utensileria aperta da oltre 40 anni è stanco dopo aver subito sette razzie: «Il pensiero di ogni sera quando vado a letto è il timore di sentire squillare il telefono e che qualcuno mi comunichi che è successo di nuovo. Vetrine distrutte, furti a dir poco pesanti, ecco cosa trovo la mattina dopo. All’interno della mia attività ho 70mila articoli: devo controllare tutto per capire cosa mi hanno portato via i ladri. Sono attrezzi d alta precisione e resistenza, quelli che non si trovano nel comune ferramenta. Nell’ultima incursione hanno rubato chiavi e saldatrici».

La zona industriale di notte è avvolta dal buio, i lampioni di alcune vie funzionano a intermittenza e nel canale a fianco l’erba ormai ha raggiunto l’altezza di qualche metro. Una barriera naturale che nasconde le razzie dei ladri dal traffico incessante su via Gambellara. Sergio Bertoletti dell’attività di sanitaria e ortopedia fa il punto della situazione: «Dopo l’allarme lanciato da noi commercianti e imprenditori, non è cambiato assolutamente nulla. Siamo abbandonati a noi stessi. I lampioni funzionano a intermittenza. Qui la notte c’è un buio pesto e i ladri sfruttano questa situazione. Per spiegare quanto siamo abbandonati, basta mettersi davanti alla mia vetrina: le nutrie salgono dal canale omrai diventato una giungla. In via Nenni, una delle vie interne della zona industriale di via Gambellara, c’è un lampione che funziona e altri tre che sono spenti».

Grazie alle telecamere della videosorveglianza, Bertoletti ha osservato la tecnica dei ladri: «C’è un capo squadra che assegna i compiti ai complici. C’è chi abbatte la vetrina, chi posiziona le fioriere in strada per creare una barriera nel caso arrivino i carabinieri, poi in pochi minuti si consuma l’assalto».

Già, accade tutto in un istante, e dalla rilassatezza della notte si passa ad avere occhi vispi e guardinghi: «Sì, qui non si può abbassare la guardia – conferma Antonio villani -. I ladri sono letteralmente scatenati: dopo aver razziate le nostre aziende, si allontanano soltanto per visitare l’arrivo dei carabinieri, ma poi, appena si sentono sicuri di non essere presi, svaligiano nella stessa notte altre attività. Un esempio? Dopo il furto all’utensileria Ronchi, i delinquenti si sono diretti a Castel Bolognese nel Ravennate per colpire in alcuni distributori di benzina. Possono mettere segno più furti nella stessa notte: non hanno paura di nulla».

Basta fare un giro della zona industriale e trovi Remo Ferri, padre di un titolare di una delle tante attività: «Mio figlio appena aperta la sua officina meccanica ha subito un furto. Siamo rassegnati».