Carabinieri in prima linea per contrastare l’escalation di furti nelle scuole. La conferma arriva dalla brillante operazione portata a termine dai militari dell’Arma della stazione di Imola che hanno eseguito un decreto di perquisizione della Procura nei confronti di una coppia di marocchini, lui 61enne, lei 53enne, sottoposti ad indagine per ricettazione in concorso. Le operazioni di ricerca eseguite dai carabinieri a casa dei due, sono state autorizzate dall’autorità giudiziaria per cercare un tablet marca Samsung che era stato rubato nelle scorse settimane all’Istituto comprensivo 6 di Imola. Durante le indagini, i carabinieri avevano scoperto che nel “Cloud computing” dell’amministrazione comunale di Imola, proprietaria del tablet rubato, erano comparse delle foto di un uomo e una donna che qualcuno aveva caricato sul dispositivo, ignorando che l’archiviazione dei file era collegata all’ente derubato. Analizzando le immagini fotografiche dei soggetti apparsi dal nulla nella “Nuvola informatica”, i carabinieri sono risaliti all’identità dei due marocchini e, durante la perquisizione domiciliare, hanno trovato il tablet che stavano cercando. Il dispositivo è stato sequestrato dai militari per essere restituito al legittimo proprietario.
"Si tratta dell’inizio di un percorso – ci tiene a precisare il maggiore Andrea Oxilia, comandante della Compagnia di Imola –. Continueremo a lavorare senza sosta per risalire ai responsabili dei furti messi a segno ai danni delle scuole del territorio e andremo avanti, giorno dopo giorno, a promuovere la cultura della legalità tra gli studenti. Ma sono fondamentali anche le azioni concrete e posso garantire che la sicurezza delle scuole sono tra le priorità dei carabinieri. Questa doppia denuncia conferma che siamo sulla strada giusta".
L’impegno dei carabinieri e delle altre forze dell’ordine presenti sul territorio segue l’ennesimo weekend di razzie ai danni di edifici scolastici.
Tra sabato e domenica, nel mirino sono finite i plessi Andrea Costa, Rodari, Campanella e Fontanelle. Copione sempre molto simile con i malviventi che, dopo aver forzato finestre e porte anti-panico prive di sistemi d’allarme, hanno fatto razzia di tablet, generi alimentari, monetine dei distributori automatici e, nel caso delle Fontanelle, perfino delle scarpe da tennis dei ragazzi.