Imola, tentato furto alla Cefla, ladri messi in fuga dai vigilantes

Guardie giurate sventano il colpo alla Coop. La banda scappa in A14

Un ladro in azione

Un ladro in azione

Imola, 8 agosto 2019 - L’intervento di una coppia di vigilantes ha permesso di sventare un furto alla Cefla. E’ successo l’altra sera, in via Colombarotto, quando una decina di minuti prima delle 23 due guardie giurate della Coopservice sono arrivate nella sede della coop per un normale servizio di controllo, entrando appunto dall’ingresso di via Colombarotto. Al momento di varcare la porta della coop, è scattato l’allarme del sito industriale, allarme antintrusione collegato appunto alla Coopservice.

A questo punto i due vigilantes hanno visto schizzare fuori dalla coop e dirigersi di corsa verso il cantiere aperto tra la Cefla e l’autostrada cinque individui, tutti incappucciati. Le guardie giurate li hanno inseguiti, e quando il gruppetto si è visto tallonato ha cercato di liberarsi dei vigilantes brandendo un estintore e scaricando la polvere antincendio in direzione degli inseguitori. Si è quindi formata un’enorme nuvola bianca che non ha permesso ai vigilantes di proseguire la corsa.

Un fermo-immagine del tentato furto
Un fermo-immagine del tentato furto

I malviventi si sono comunque diretti verso l’autostrada. A questo punto, i vigilantes hanno allertato il 112, e sul posto nel giro di pochi minuti è arrivata una pattuglia del Radiomobile dei carabinieri che ha proceduto ai rilievi, allertando anche il responsabile di turno della grande azienda.

I militari hanno accertato che i delinquenti avevano forzato una porta antipanico ed erano saliti al primo piano della cooperativa. Probabilmente avevano nel mirino i computer portatili utilizzati negli uffici; una volta rubati, i pc vengono ‘cannibalizzati’. In altre parole vengono asportate le piccole quantità di minerali preziosi che servono al funzionamento dei computer e questi ‘ori’ vengono poi messe in vendita. I computer invece non possono essere più utilizzati, perchè diventano immediatamente tracciabili.

In mano agli inquirenti sono rimasti il video dell’impianto di videosorveglianza e i fermo-immagine che hanno immortalato in bianco e nero la banda all’opera. Con ogni probabilità, i malviventi avevano parcheggiato un veicolo (forse un furgone) in un’area di sosta lungo l’A14; scavalcare il fosso e la recinzione che separa la carreggiata dai terreni in fregio all’autostrada non è un’impresa difficile, né all’andata né al ritorno.

Il danno subito dalla Cefla non dovrebbe essere consistente e sembra limitarsi alla porta antipanico forzata.