MATTIA GRANDI
Cronaca

Imola, Gasparri (Confindustria): "Economia locale in contrazione per colpa di fattori esterni"

Il delegato dell’associazione degli imprenditori indica il costo del denaro fra i problemi: "Speravo in un’annata di transizione per consolidare le crescite, ma ero stato ottimista" .

Gasparri (Confindustria): "Economia locale in contrazione per colpa di fattori esterni"

Marco Gasparri, presidente della delegazione del circondario imolese di Confindustria Emilia

Un’estate di lavoro per Marco Gasparri, presidente della delegazione del circondario imolese di Confindustria Emilia. Il punto di osservazione ideale per tracciare un primo bilancio del 2024 del comparto produttivo all’intertempo agostano con vista sulla ripresa autunnale. E non solo.

Gasparri, a gennaio parlava del 2024 come di un’ annata di transizione per consolidare le crescite del biennio passato.

"Ero stato ottimista, l’andamento poi non si è rivelato così".

In che senso?

"La media vede una contrazione dei settori tradizionali legati alla manifattura, soprattutto per quelle aziende inserite in un contesto di filiera. Persiste una conferma dei settori ad alto contenuto tecnologico verso un 2024 di consolidamento ma il distretto paga dazio, in genere, ad una serie di fattori esterni".

Cosa servirebbe per invertire la rotta in proiezione autunnale?

"Il ridisegno di questi famosi fattori esterni. Alto costo del denaro che penalizza chi deve far ricorso al credito per consolidare i propri investimenti passati. Non possiamo vedere banche ricche e aziende povere dopo che abbiamo osservato la semestrale bancaria".

Poi?

"Speriamo di assorbire il prima possibile l’elevato costo del lavoro causato dagli aumenti legati alle inflazioni che segnano un più 14 per cento in un anno solare. L’energia pare normalizzarsi ma ha ancora un ruolo importante nei bilanci. Verificheremo, inoltre, l’impatto del piano 5.0. Non credo che a breve ci saranno soluzioni ai problemi internazionali e le elezioni americane faranno capire moltissimo in tema di export".

Che idea si è fatto del tema caldo del quadruplicamento della ferrovia Bologna-Castel Bolognese.

"Bene il tavolo di dialogo istituzionale ma credo che siano rimasti fuori degli attori importanti. Affidare alla sola politica l’interlocuzione con Rete ferroviaria italiana, senza un orecchio del territorio, è pericoloso. Avrei preferito una soluzione allargata agli stakeholder (i portatori d’interesse, ndr) più coinvolti".

E sull’opera in sè, qual è il suo punto di vista?

"È da fare ma vorrei più coinvolgimento per evitare poi di trovarsi a cose fatte con troppi mal di pancia. Mi piacerebbe comprendere se la scelta ricadrà sulla soluzione più ragionevole nel rapporto costi di investimento/tempo o se sarà solo il tempo il fattore dominante. Il sindaco ha detto sui social che l’unica strada percorribile è quella a nord dell’autostrada ma capire bene la rotta georeferenziata che Rfi intende portare avanti ci aiuterebbe, tutti insieme, a mitigare gli impatti sul mondo produttivo e sulle comunità".

La sento preoccupato.

"Sì, rimpiango la cara e vecchia concertazione. Oggi siamo tutti più solisti e permalosi".

Avanza la grande logistica nell’hub metropolitano San Carlo. E il datato progetto del nuovo polo imolese nei pressi del casello autostradale?

"So per certo che un progetto ha avuto assenso positivo dalla Città Metropolitana mentre un altro, quello più spostato verso Mordano, è in corso di definizione per gli iter deliberativi. Strada tortuosa non sempre per colpa degli uffici ma sono ottimista".

Il piano urbanistico generale?

"Il nuovo e bistrattato Pug non vede granché sotto l’aspetto delle aree di espansione per nuovi investimenti. Spero, come sempre, nel buonsenso metropolitano e sulla nostra capacità di far valere le nostre ragioni senza troppa deferenza".

A novembre si voterà per la Regione.

"Sarà un banco di prova interessante. Conosco entrambi i candidati che reputo di grande qualità per le loro caratteristiche. Così si sceglierà di certo una persona che conosce bene il territorio e le esigenze di questa regione. A settembre capiremo meglio il tutto anche in termini di intenzioni e programmazione".

Il suo pensiero?

"Sappiamo cosa è stato fatto negli ultimi due mandati. La partita si giocherà sullo sviluppo economico e sulla sanità regionale dove non servirà al timone solo un grande presidente ma un governatore capace di scegliere funzionari e direttori di qualità e con competenze appropriate".