Imola, allarme randagismo: "Troppi gatti abbandonati"

I volontari lanciano l’allerta: "Tanti i randagi in città"

Una volontaria al lavoro (Foto Isolapress)

Una volontaria al lavoro (Foto Isolapress)

Imola, 5 agosto 2019 - Un'altra estate difficile per il gattile imolese che, anche quest’anno, si ritrova a fare i conti con il fenomeno, sempre più in crescita, del randagismo. Animali abbandonati, disidratati e in gravissime condizioni sanitarie. Ma anche tantissimi cuccioli trovati in strada e con pochi giorni di vita, senza cibo e acqua. Una situazione troppo spesso sottovalutata che, al contempo, è pane quotidiano per ‘Gatto Nero’, la cooperativa che ha in gestione la ‘casa’ dei felini dal 2012 e che, tutti i giorni, si ritrova con passione e determinazione ad affrontare questa amara realtà.

E i numeri sono da capogiro. A partire da gennaio, infatti, la struttura ha accolto un numero di ben 134 gatti, poi sommati ai 400 ospitati nelle varie colonie del territorio.

«Purtroppo siamo costrette a constatare che, ancora oggi, nella nostra città, il tasso di randagismo è molto elevato – spiegano le socie della cooperativa –. Il motivo principale? Perché la gente preferisce non sterilizzare i gatti. Forse per imprudenza o per poco interesse. A volte capita addirittura che alcune persone ci vengano a trovare, chiedendoci di poteradottare senza ricorrere alla sterilizzazione, che è obbligatoria. Questo è un segnale allarmante di disinformazione che, però, non cambia le carte in tavola: a rimetterci sono gli stessi animali e, soprattutto, chi deve dare loro assistenza».

Perché, per quanto possa sembrare semplice aiutare gli animali bisognosi, in realtà non lo è affatto. E mentre i gatti aumentano, le risorse diminuiscono: «Amiamo il nostro lavoro e cerchiamo sempre di fare del nostro meglio per aiutarli – continuano le socie –. Provvediamo di tasca nostra, insieme a importanti e indispensabili risorse fornite dal Comune e donazioni di privati, alle spese sanitarie, alle sterilizzazioni, al cibo e a tutto ciò che è necessario per dare a circa 500 gatti una seconda possibilità. Ma a volte non basta».

Poi, rincarano la dose: «Siamo una cooperativa di sole tre persone e ogni mese investiamo più di 4mila euro solo in cibo. In più, negli ultimi cinque anni, c’è stato sia un crollo considerevole nelle donazioni, sia un aumento dei costi di gestione. Non riusciamo più a contenere da sole tutte le spese necessarie e oggi, più che mai, abbiamo bisogno di aiuto. Per non parlare, poi, degli spazi nel gattile: siamo costrette a mettere in stallo molti dei nostri cuccioli, per guadagnare due stanze in più da destinare ai gatti più anziani».

Un grande lavoro quello di ‘Gatto Nero’ che, dopo otto anni di attività, ha deciso di non partecipare al prossimo bando di gennaio, cedendo così la gestione del gattile a un nuovo ente: «Per noi è una grande sofferenza pensare che non saremo più lì tra pochi mesi, salutando a malincuore i nostri amici gatti. Non sappiamo chi gestirà la struttura, ma speriamo sia qualcuno che ci metta passione, perché senza quella i gatti non hanno futuro. Fino ad allora faremo comunque il necessario per raccogliere fondi attraverso varie iniziative, cercando di coinvolgere più gente possibile e, allo stesso tempo, di sensibilizzarla. Non molliamo».