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Giustizia e informazione, le sfide. Successo per la serata alla sala Bcc

Serata di successo alla sala Bcc, in piazza Matteotti, dove è stato proiettato il film ’Richard Jewell’ di Clint Eastwood....

Il pubblico in sala ha assistito con attenzione alla serata di confronto con il professor Tommaso Guerini. e il vicedirettore del Carlino, Valerio Baroncini

Il pubblico in sala ha assistito con attenzione alla serata di confronto con il professor Tommaso Guerini. e il vicedirettore del Carlino, Valerio Baroncini

Serata di successo alla sala Bcc, in piazza Matteotti, dove è stato proiettato il film ’Richard Jewell’ di Clint Eastwood. L’iniziativa, organizzata da Associazione Avvocati Imolesi e dall’associazione Extrema Ratio, aveva l’obiettivo di offrire alla comunità un’occasione di approfondimento sul rapporto tra giustizia penale ed informazione. Un’opportunità per sottolineare l’importanza delle garanzie individuali, come quelle della presunzione d’innocenza e del diritto difesa ma anche per riflettere sul tema dell’importanza della qualità dei media.

Prima del film, infatti, si sono confrontati sul tema, riflettendo sul bilanciamento tra diritto delle persone coinvolte a vario titolo nei processi e diritto di cronaca, nonché sulla deontologia professionale dei vari addetti ai lavori in campo, il professor Tommaso Guerini (Unipegaso) e il vicedirettore del Carlino, Valerio Baroncini. Il dialogo, preceduto dai saluti dei vertici delle associazioni, gli avvocati Vittorio Mazza e Francesco d’Errico, è stato impreziosito dalla panoramica cinematografica offerta da Giacomo Lenzi (divulgatore, Ciackclub), che ha offerto un affresco su Clint Eastwood e sulla sua opera.

Jewell, d’altronde, è un film fortemente eastwoodiano, perfettamente aderente alla sua filosofia libertaria e individualista. Una pellicola, Jewell, tratta da una storia vera in cui il grande regista americano ha deciso di mettere in scena gli effetti nefasti del meccanismo della gogna contemporanea e della giustizia penale senza processo, in cui, "la narrazione colpevolista del circo mediatico-giudiziario tiranneggia rispetto a ogni altra prospettiva, distruggendo la vita delle persone che incontra sul proprio cammino".