Gli agricoltori: "Speculazione fuori controllo"

Tampieri (Cia) punta il dito contro il mercato. "Più che quadruplicati i prezzi dal campo alla tavola: è un’aberrazione economica e sociale"

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"La speculazione lungo le filiere che continua a penalizzare produttori e consumatori è davvero fuori controllo. A rischio c’è il nostro sistema agricolo, ma anche la salute dei consumatori che non possono più permettersi di consumare prodotti freschi e di qualità e l’intera tenuta economica e sociale del nostro Paese". A lanciare l’allarme è Luana Tampieri, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Imola, alla luce dei dati diffusi nei giorni scorsi dall’Istat, elaborati dall’associazione a livello nazionale.

"Le aziende agricole – continua Tampieri – sono da diversi anni senza una vera marginalità a causa dei prodotti pagati in maniera non equa, perché al di sotto dei costi per produrli. A pagare il prezzo di questo sistema speculativo, che va ben oltre la semplice inflazione, sono sempre stati anche i consumatori italiani che ora sono costretti a rinunciare ai prodotti freschi perché, già colpiti dall’aumento dei costi energetici, non possono davvero permetterseli. D’altra parte, un divario di oltre quattro volte dei prezzi dal campo alla tavola è un’aberrazione economica e sociale".

Il quadro è purtroppo tristemente noto: aumenti vertiginosi per i consumatori a fronte di prezzi pagati all’origine al di sotto dei costi di produzione. Un forte squilibrio lungo le filiere che da un lato pesa sulle aziende rimaste senza marginalità, dall’altro ha fatto registrare una contrazione del -10% sui consumi di ortofrutta nelle famiglie negli ultimi dodici mesi.

"Se non verranno presi seri provvedimenti per ridare valore ai prodotti agricoli lungo le filiere e al tempo stesso controllare i prezzi sugli scaffali, allora il problema non sarà solo del sistema agricolo, ma dell’intera società di consumatori, con danni alla qualità della vita e alla salute, perché non esisterà più la dieta mediterranea – avverte Tampieri –. Per questo chiediamo che venga istituita la figura del ‘Controllore di filiera’ che potrebbe dipendere dal ministero delle Politiche agricole. Una figura, magari presente in ogni provincia, che dovrebbe assicurarsi innanzitutto la corretta applicazione della Disciplina sulle pratiche commerciali sleali, in particolare la norma, che dovrebbe essere già pienamente operativa e applicata, che prevede sanzioni per chi paga un prodotto al di sotto dei costi di produzione".

Quanto alle associazioni di consumatori, "serve che lavorino in accordo con quelle agricole – conclude Tampieri – per operare una vigilanza attiva sui prezzi nei supermercati, finalizzata a tutelare i due anelli estremi delle filiere che non sono affatto deboli come spesso li si definisce, ma sono i capisaldi senza i quali le filiere stesse non esisterebbero".