Gli hotel brindano al terzo sold-out "Mese spettacolare anche per noi"

Montanari (IF) promuove a pieni voti il tris di concerti estivi: "La città ha dimostrato di essere all’altezza". E guardando al 2023 avverte: "Il legame con la musica è storico, fondamentale mantenerlo"

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di Enrico Agnessi

"Un mese di spettacolo per loro, ma anche per noi". Sorride Gianfranco Montanari, albergatore e presidente della società di promozione turistica IF – Imola Faenza, alla vigilia del terzo show in Autodromo. Dopo il tutto esaurito per il concerto Vasco Rossi (28 maggio) e quello per i Pearl Jam (25 giugno) oggi arriva Cesare Cremonini a dare ossigeno a un settore, quello ricettivo, messo a dura prova al pari di tanti altri prima dalla pandemia e poi dai rincari.

"Tutto bellissimo – gongola Montanari –. Abbiamo lavorato bene con gli italiani arrivati per Vasco e anche con i tanti stranieri visti in città per i Pearl Jam, visto che quella di Imola era l’unica tappa del loro tour nel nostro Paese. E devo dire che, rispetto al passato, nessuno ci ha segnalato problemi particolari per il deflusso. Da quel punto di vista, devo dire che sono stati fatti molti passi in avanti".

Oggi l’atteso tris, con i 70mila fan di Cremonini pronti a raggiungere Imola provenienti da varie zone d’Italia. Parcheggeranno, mangeranno e in molti casi pernotteranno qui. "Sul territorio non c’è più una stanza libera – sottolinea il presidente di IF –. E se anche su Booking.com se ne trovano, è solo perché qualche albergatore vuole mantenere aperto il collegamento con il portale lasciando una camera a disposizione".

Dati sull’indotto ancora non ce ne sono ("Stiamo predisponendo i primi report sulla Formula 1, saranno pronti tra poche settimane"), ma la soddisfazione per il settore è evidente. "Stiamo facendo tutto quello che ci eravamo prefissati a inizio stagione – afferma Montanari –. La cosa più bella è stata rivedere, dopo tanti anni, baristi e ristoratori tirare fuori banchi, chioschi e tavolini lungo tutto il percorso che va dalla stazione all’Autodromo. È stata rimessa in moto una macchina gigantesca e Imola ha dimostrato di essere ancora perfettamente in grado di ospitare grandi eventi".

A questo punto è inevitabile pensare già al 2023: il Gran premio di Formula 1 è confermato, mentre pur se nella massima discrezione le trattative per i concerti sono già iniziate. Ma non sarà facile: se da un lato c’è molta fame di eventi dal vivo dopo due anni di stop, dall’altro la concorrenza delle grandi città e degli stadi di Serie A è forte. E il motivo è chiaro: mentre per entrare nel Circus servono vagonate di milioni, quando si ospitano eventi musicali è la struttura-Autodromo a essere affittata ai promoter. Il ricavo, dunque, è doppio.

"So che ci sono un paio di situazioni in ballo, facciamo lavorare chi di dovere – è il pensiero del presidente di IF in riferimento alla caccia ai concerti per il prossimo anno –. Certo, confermare tre eventi di grande livello come quest’anno sarà difficile. Ma l’Autodromo, oltre alla sua vocazione motoristica, ha un legame ormai storico con la musica. E bisogna mantenerlo".