Gli studenti del Ghini. Il bus è strapieno: arrivare alla nuova sede diventa un’Odissea

Decine di ragazzi in fila ad alcune fermate per raggiungere lo Scarabelli

Gli studenti del Ghini. Il bus è strapieno: arrivare alla nuova sede diventa un’Odissea
Gli studenti del Ghini. Il bus è strapieno: arrivare alla nuova sede diventa un’Odissea

È cominciato in salita il nuovo anno scolastico per diverse decine di studenti dell’istituto tecnico chimico ‘Luca Ghini’ di Imola che utilizzano i mezzi pubblici per raggiungere la scuola. Già, perché il trasloco delle classi dallo storico edificio di viale D’Agostino all’istituto agrario Scarabelli negli spazi dell’ex convitto di via Ascari, per dare forma a quella che sarà la nuova sede del polo liceale cittadino con tanto di palestra utilizzata in orario extrascolastico da diverse società sportive locali, ha creato qualche disagio di troppo nei trasporti. Un filone che, per quanto riguarda le scuole superiori, compete alla Città Metropolitana di Bologna con una triangolazione logistica ed organizzativa insieme all’azienda Tper e allo stesso istituto.

Ma in questi primi quattro giorni di lezioni qualcosa è andato storto. Tante, a quanto pare, le segnalazioni di anomalie inoltrate dai genitori degli allievi a Gian Maria Ghetti (foto in alto a destra), dirigente scolastico del plesso ‘Scarabelli-Ghini’, e alla realtà felsinea che gestisce il trasporto pubblico locale su gomma. Le criticità riguardano gli accessi sugli autobus che collegano varie zone di Imola con la scuola. Tutto sotto controllo per le navette in partenza dall’autostazione, con mezzi addirittura semivuoti e ben sincronizzati con le altre corse programmate, mentre all’altezza della fermata di viale Saffi (punto nevralgico di raccolta fronte Rocca Sforzesca, ndr) le cose vanno decisamente peggio. E alcuni video girati dai ragazzi coi telefonini immortalano scene da Odissea con la calca davanti ai portelloni dei bus strapieni.

Le conseguenze? Poca sicurezza ed inevitabili ritardi degli allievi più fortunati alla prima ora di lezione con la necessità di compilare la modulistica di ritardo breve nel registro elettronico. Ma anche la diaspora di giovani a piedi nel tentativo di raggiungere la scuola. Per non parlare dei genitori costretti ad uscire dal lavoro per recuperare i propri figli da accompagnare in via Ascari.

Ci sarebbero anche alcune assenze in classe di adolescenti sconfortati dopo l’interminabile ricerca dell’autobus giusto tra una fermata e l’altra. Insomma, un quadro piuttosto rivedibile tra ritardi dei mezzi e previsione dei flussi di utilizzo delle singole tratte.

Immediato il riscontro del dirigente scolastico Ghetti che, nella mattinata di ieri, ha risposto alle famiglie: "Mi preme sgombrare subito il campo dall’idea di un servizio di trasporto delineato in modo improvvisato o tardivo – puntualizza al telefono -. La consapevolezza di un cambiamento significativo come il trasloco degli studenti dalle aule del Ghini a quelle dello Scarabelli si è riflessa in mesi di lavoro, tra sopralluoghi, riunioni, comunicazioni e analisi di dati statistici, insieme a Tper".

Incontri utili a dimensionare l’adeguato numero dei mezzi necessari: "Siamo in contatto quotidiano con Tper a cui segnaliamo tutti i disservizi ed i disagi che si sono verificati in questi primi giorni di ripresa didattica – continua –. Spero che si tratti di un fisiologico assestamento iniziale, peraltro successo anche negli anni passati, con risoluzione alla svelta. La fermata della Rocca? Un punto da valutare con attenzione".

Mattia Grandi