Governo, Panieri firma la lettera pro Draghi

Il sindaco: "Serve una guida solida, autorevole e competente". Anche gli altri primi cittadini del circondario sostengono il premier

Migration

C’è anche la firma del sindaco Marco Panieri, assieme a quella degli altri nove primi cittadini del circondario, in calce alla lettera aperta già sottoscritta da oltre un migliaio di amministratori in tutta Italia (in larga parte di centrosinistra) per chiedere al premier Mario Draghi di rimanere al Governo.

"L’Italia non può permettersi una crisi di governo incomprensibile e la perdita di una risorsa preziosa come Mario Draghi – è il pensiero del sindaco Panieri –. Le forze politiche che hanno sostenuto il Governo e che sono responsabili verso il Paese chiedano al presidente Draghi di proseguire il lavoro: Pnrr, inflazione, legge di bilancio, caro-bollette. Le necessità e le emergenze sono tante. Nel quadro delicatissimo di oggi, i Comuni e le Amministrazioni locali hanno bisogno di una guida solida, autorevole e competente".

La posizione del primo cittadino è la stessa espressa nei giorni scorsi dai parlamentari del Pd eletti sul territorio: l’ex sindaco oggi senatore Daniele Manca e il deputato Serse Soverini. L’altro imolese a Montecitorio, il leghista Gianni Tonelli, pure lui componente dell’attuale maggioranza di governo, è sembrato invece più favorevole a un immediato ritorno alle urne.

"Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza – scrivono i sindaci nella lettera aperta –. Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà".

Nelle parole degli amministratori locali, Draghi "ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale". E ancora: "Ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio".

Nel passaggio conclusivo della lettera aperta, i sindaci dicono di aver bisogno in questa fase di "stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città, perché senza la rinascita di queste – concludono gli amministratori locali – non rinascerà neanche l’Italia".