Hotel e turisti, pernottamenti in impennata

Il numero degli arrivi sta invece risalendo pian piano ai livelli pre-pandemia

Singoli arrivi non ancora ai livelli del 2019, ma numero dei pernottamenti che viaggia già verso l’aumento a doppia cifra rispetto al pre-pandemia. Sono dati non facili da decifrare, per quanto inseriti in un trend positivo e destinato a migliorare ancora nelle prossime settimane (quando entreranno nel conteggio anche i concerti di giugno e luglio), quelli che fanno riferimento alla situazione del settore alberghiero dei primi cinque mesi dell’anno a Imola.

Secondo la tabella pubblicata sul sito Internet della Regione, i ‘turisti’ registrati dagli esercizi ricettivi della città da gennaio a maggio sono stati 27.437, di cui 21.658 italiani e 5.779 stranieri. Rispetto al 2021, la crescita è ovviamente clamorosa: +82,8%, con i visitatori provenienti dall’estero aumentati addirittura del 250,5%.

Almeno per quanto riguarda il numero gli arrivi, non si è però ancora tornati ai livelli pre-pandemia, visto che il saldo rispetto al 2019 è del -21,7%. Siamo comunque in linea con quanto accade a Bologna. Parliamo però, come già accennato, solo dei primi cinque mesi di quest’anno. E appare inevitabile l’inversione di segno già dalla prossima rilevazione, visto che prenderà in esame anche il tutto esaurito registrato dalle strutture cittadine per gli show dei Pearl Jam (25 giugno) e di Cesare Cremonini (2 luglio), mentre nel 2019 non ci furono concerti in Autodromo.

Inversione di segno che è invece già evidente se si guarda il numero complessivo dei pernottamenti sul territorio, amplificato dal Gran premio di Formula 1 a porte aperte con tanto di gara sprint al sabato. Da gennaio a maggio siamo già a quota 82.222, con un aumento del 67,7% rispetto allo scorso anno (Gp senza pubblico), trainato dal numero degli stranieri, e di oltre 8 punti percentuali sul 2019. Bologna, per intenderci, fa quasi il 15% in meno di due anni fa.

e. a.