"I castellani hanno salvato la mia attività"

Dopo due anni di pandemia, Maria Rosa Gramentieri del bar della Posta festeggia l’uscita dall’incubo: "Senza il loro aiuto avrei chiuso"

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"Devo dire grazie alla generosità dei castellani, senza di loro il bar oggi sarebbe chiuso". È una storia da raccontare quella di Maria Rosa Gramentieri (nella foto) e del suo bar della Posta, in via San Francesco. Un biennio con un finale tutt’altro che scontato. Un finale col lieto fine, dopo essere arrivata sull’orlo di un baratro: "Tra poche settimane farò una festa per i 10 anni di attività, un traguardo stupendo. Ma fino a pochi mesi fa il rischio era di celebrare il funerale dell’attività, ad aprile, non la ricorrenza dei due lustri".

Lo scotto pagato per la pandemia è stato altissimo: "Avevo un paio di ragazze castellane con contratto a chiamata che ho dovuto lasciare a casa. Un periodo lunghissimo e dolorosissimo. Oggi è come un nuovo giorno, complice il ritorno alla normalità ho ricominciato a chiamarle al lavoro e posso dire che è stata una grande gioia". Su come il bar della Posta è sopravvissuto al ciclone-Covid, Maria Rosa non ha dubbi, e lo spiega tutto d’un fiato: "Ho fatto l’unica cosa possibile: ho cominciato a lavorare da sola, sperando e pregando che tutto passasse. La verità però è che se non ci fossero stati i castellani, i clienti di sempre e la mano che mi hanno dato, probabilmente questa oggi sarebbe un’altra serranda abbassata, come tante ce ne sono state in Italia". Nel momento più difficile "loro ci sono stati, anche quando ‘fisicamente’ non potevano esserci. Vivevo con la scuola, con le pause pranzo, con la clientela delle Poste qui di fianco. Quando tutto si è fermato, ho trovato una grande solidarietà. Tante persone, tanti clienti, anche gli stessi dipendenti delle Poste, prenotavano l’asporto, e mi hanno permesso di sopravvivere. Devo davvero dire grazie ai castellani, io che castellana non sono. Così come mi sono splendidamente sentita accolta anni fa quando sono arrivata qui (Maria Rosa è originaria di Faenza, ndr), così mi hanno supportato in questi due anni. Se merito clienti così? Me lo chiedo e mi rispondo sì, in fondo devo aver lavorato bene, ho avuto sempre tanta cura dei clienti".

Oggi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno "abbiamo ricominciato a vivere. Ed è una voglia che si respira anche nei clienti, gli stessi ma con altre abitudini. Più aperitivi, più voglia di momenti di socializzazione, meno colazioni al bar, e magari senza più cappuccio e pasta tutti i giorni perché ci sono i conti a casa da far quadrare. Per questo bisogna reinventarsi. Io l’ho fatto per esempio con le box-anti spreco Stanno funzionando molto bene. Ci guadagnano i clienti, limito le perdite io".

Claudio Bolognesi