Prima la scelta del nuovo segretario, chiamato a sostituire la dimissionaria Francesca Degli Esposti; poi la doppia tornata elettorale del 2024: Europee e (soprattutto) amministrative. È un percorso obbligato quello che sarà chiamato a intraprendere il Pd locale nei prossimi mesi. Alla ripresa dell’attività dopo la pausa estiva, in viale Zappi si comincerà a parlare di segretario. Per ora circolano un paio maschili (Fausto Tinti e Roberto Poli) e altrettanti femminili (Francesca Marchetti e Beatrice Poli).
"Le candidature saranno discusse negli organi dirigenti nel mese di settembre – ha mandato a dire nelle scorse settimane Raffaello De Brasi, coordinatore della segreteria del Pd –. Ognuno è libero di fare congetture e previsioni e renderle pubbliche, ma vogliamo rassicurare tutti gli iscritti ed elettori del Pd sul fatto che, nella fase attuale, il ‘toto-nomi’ è privo di qualsiasi fondamento e il percorso verso il nuovo segretario o la nuova segretaria sarà trasparente e partecipato come sempre avviene nel Partito democratico". Una volta individuata la nuova guida di viale Zappi, avanti con le scadenze elettorali. Per quanto riguarda le amministrative, in Vallata del Santerno si vota, il prossimo anno, in tre comuni su quattro. I sindaci di Casalfiumanese (Beatrice Poli), Borgo Tossignano (Mauro Ghini) e Fontanelice (Gabriele Meluzzi) sono tutti al primo mandato. E dunque risultano tutti potenzialmente ricandidabili. Idem per quanto riguarda Castel Guelfo (Claudio Franceschi) e Mordano (Nicola Tassinari). Situazione diametralmente opposta, invece, tra Medicina e Castel San Pietro: se nel primo caso Matteo Montanari può legittimamente ambire a correre di nuovo per la fascia tricolore, Tinti sarà costretto a lasciare l’incarico per raggiunti limiti di mandato. E si parla di una candidatura della consigliera Marchetti.
La partita più interessante si gioca però a Dozza, unico paese non guidato dal Pd tra quelli fin qui elencati. Il civico Luca Albertazzi amministra da quasi dieci anni, ma potrebbe beneficiare di una corsa per il terzo mandato (possibilità concessa finora solo nei Comuni sotto i 5mila abitanti), se andasse in porto la riforma di cui si parla da tempo.