di Enrico Agnessi
Ancora rincari dei servizi a causa dell’adeguamento all’indice Istat (si parla di un +5%) e arrivo della Tariffa corrispettiva puntuale sui rifiuti. Eccole le principali novità contenute nel bilancio 2024 del Comune.
Il documento di previsione presentato ieri in Aula alle forze politiche di maggioranza e opposizione ricalca in buona parte quello varato dalla Giunta a inizio 2023 e relativo, in quel caso, all’anno ormai agli sgoccioli. Entrate correnti a quota 63,5 milioni; non sono previsti incrementi tributari. Le aliquote Imu (gettito 15,7 milioni) restano invariate al 2022: ordinaria, fabbricati e aree edificabili al 10,6 per mille; terreni agricoli all’8,6 per mille. Confermate le varie agevolazioni. Per quanto riguarda l’addizionale Irpef, gettito di 9,5 milioni con l’applicazione dell’aliquota invariata allo 0,8 per cento. Dalla lotta all’evasione, la Giunta conta di ottenere 1,6 milioni nel corso del 2024.
Venendo invece alla Tariffa corrispettiva puntuale sui rifiuti, sostituirà la Tari, così come già avvenuto negli anni passati a Dozza e Mordano, e come accadrà dal 1° gennaio anche a Castel San Pietro Terme e Casalfiumanese. In pratica, i cittadini pagheranno in base alla reale produzione di ‘rusco’. "Tutte le simulazioni eseguite fin qui dicono che per i cittadini e le famiglie i costi non cambieranno – assicurano dal Comune –. L’obiettivo di questo passaggio, che è un adempimento di legge, è quello di rafforzare le quote di raccolta differenziata. I Comuni che anche nel nostro territorio hanno già attuato il passaggio a tariffa puntuale hanno aumentato di oltre 10 punti la loro quota di raccolta differenziata e questo produce risparmi, oltre al fatto che per le aziende il passaggio da tassa a tariffa significa poter dedurre l’Iva che vale il 10%".
Poi le note dolenti. Previsti adeguamenti Istat con riferimento a tutti i servizi comunali, oltre che per il canone unico patrimoniale. Un ritocco che, se fino a qualche tempo fa rappresentava un passaggio quasi indolore, lo scorso anno con l’inflazione a doppia cifra ha inciso pesantemente nelle tasche delle famiglie, dando origine alle proteste dell’opposizione (i Comuni possono assorbire in parte o del tutto gli aumenti evitando di scaricarli sui cittadini) e a un duro confronto tra Giunta e sindacati.
Si partirà subito con l’adeguamento dei canoni di occupazione suolo pubblico e nella pubblicità, mentre le tariffe restano invariate per tutto l’anno scolastico e sportivo. In questo caso, i nuovi ritocchi scatteranno infatti soltanto da settembre 2024. L’aumento sarà indicativamente del 5%, ma è possibile che tale percentuale venga limata di un punto; magari proprio dopo la concertazione con i sindacati. Confermato l’innalzamento delle soglie agevolate a 17mila euro Isee, avviato dal settembre scorso (era 12mila euro nel 2020), che ha portato al 45% la percentuale delle famiglie agevolate nei servizi scolastici.
"È un bilancio in equilibrio, con i piedi per terra, come è nello stile di questa amministrazione comunale fin dal suo insediamento – afferma il sindaco Marco Panieri –. Non aumenta la pressione fiscale, se non nella misura dell’adeguamento Istat, nella consapevolezza del momento che stiamo vivendo, caratterizzato da forti rincari che si riflettono anche per il Comune sul costo dei servizi. Non aumenta l’Imu e Imola si conferma contraria all’introduzione della tassa sui passi carrai, di fatto rimanendo uno dei pochi Comuni che non l’hanno introdotta".
Soddisfatto anche Fabrizio Castellari, vicesindaco e assessore con delega al Bilancio. "Gli investimenti e i servizi ai cittadini e alle famiglie – sottolinea Castellari – sono le due gambe su cui cammina questo bilancio, nonostante la forte preoccupazione sui tagli del governo nazionale verso i Comuni (meno 250 milioni di euro) e delle Regioni (meno 350 milioni di euro) annunciati nella prima stesura della legge finanziaria, attualmente in discussione".