Il caro benzina è già arrivato "Prezzi alle stelle"

La guerra in Ucraina fa decollare il costo carburante. Clienti e gestori preoccupati: "Gpl raddoppiato"

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di Gabriele Tassi

Settimane di ’preghiere’ perché quella lancetta, il carburante, non si avvicini più alla zona rossa. Ma poi, alla fine, ci troviamo tutti lì, al distributore. Self service o servito, gli aumenti sono netti: dal gasolio, al gpl al metano, anche col gas "un pieno costa quasi il doppio", ha notato Giancarlo Mengoli. Non solo la sua Punto grigia, ma anche a casa garantisce che si fa sentire l’effetto della crisi russo-ucraina: "Fino a qualche tempo fa, per il riscaldamento – spiega –, nei mesi invernali spendevo circa 700 euro. L’ultima bolletta è arrivata di 1.400". Poi torna alla sua auto a Gpl: "Il gas l’ho pagato anche 40 centesimi al litro, oggi invece siamo persino oltre gli 0,80, non mi ricordo di aver mai visto prezzi del genere".

La conferma arriva anche dai gestori dei distributori di carburante. Marco Liverani è uno dei punti di riferimento sul viale del Piratello, e da diverse settimane ha notato "aumenti continui di benzina e diesel". Alla sua stazione di rifornimento, ieri, il gasolio stava a 1.780 al litro, "contro i 1.560 di appena un paio di mesi fa – prosegue –, ormai, a ogni scarico (riempimento delle cisterne a servizio della pompa di benzina) l’aumento è di 4 o 5 centesimi al litro". Aumenti però non del tutto inediti secondo il gestore: "Oggi (ieri, ndr) la verde tocca gli 1,899, ma nel 2012, per esempio, sfiorò quasi i due euro al litro, è una fase in parte già vista".

E girando per Imola i prezzisi assomigliano un po’ tutti. Per la benzina verde si va da 1,80 euro al litro di media del viale del Piratello, fino a oltre due euro sulla Montanara. Lino, che gestisce il Seventy Five Cafè del distributore sulla via Emilia, poco prima di Toscanella dice di non aver mai visto "una cosa così". E alla ’sua’ stazione self service il prezzo del gasolio è fra i più bassi: 1.760 euro al litro. "Sono nove anni che lavoro qui – racconta –, grosse lamentele da parte dei clienti non ce ne sono state. Sembra quasi che tutti accettino il proprio destino: purtroppo tantissimi di noi della macchina non possono fare a meno. Forse – conclude – per qualcuno sarà l’occasione buona per tirare fuori dal garage la vecchia bicicletta".

E al distributore, visto il gasolio ancora a ’buon mercato’, è lunga la fila di mezzi pesanti. Tra loro c’è anche Luigi Contursi, autotrasportatore di di Cesena, un vero macinatore di asfalto, che mediamente copre circa 400 chilometri al giorno. "Mi sposto sempre fra Emilia-Romagna e Marche – spiega –. Ho notato che nella nostra regione il carburante costa sempre un po’ di più, e in autostrada è inaffrontabile: conviene uscire per fare rifornimento". Il professionista inoltre denuncia una situazione di grave crisi nel suo settore: "Io sono dipendente e sono abbastanza fortunato – prosegue –, ma con i pieni che costano il 40 per cento in più rispetto a Natale, ho molti amici che hanno il camion in proprio e sono disperati. Vorrebbero ’mollare’, ma i mezzi pesanti oggi non si riescono più a vendere, e anche la licenza lavorativa nessuno la compra più, mentre le aziende cominciano a stringere la cinghia".

Per i gestori delle stazioni di rifornimento invece i problemi cominciano dai margini di ricavo: "Siamo pagati al litro – spiega Carlo Santandrea, benzinaio sulla Montanara –, e con i costi in aumento, chi per esempio fa solo 20 euro, nella macchina ci mette meno benzina e per noi di conseguenza si riducono i guadagni". Fortunatamente "la domanda non è calata – prosegue –, la gente ha bisogno di spostarsi". E gli aumenti? "Sono 32 anni che faccio questo lavoro – conclude –, prezzi del genere (con le dovute proprozioni), li ho visti solo nei primi anni ’90 e con l’arrivo dell’euro. Poi la situazione si era normalizzata. Mi auguro possa accadere altrettanto".