Il centrodestra vince in sei comuni su dieci

FdI-Lega-FI avanti a Borgo Tossignano, Mordano, Castel Guelfo, Fontanelice, Dozza e Castel del Rio. A Imola il Pd sfiora il 33% alla Camera

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di Enrico Agnessi

Il Pd si conferma primo partito in città, Fratelli d’Italia decolla ma resta a debita distanza dai Dem mangiandosi i consensi di Lega, Forza Italia e probabilmente anche di una parte del M5s. E il centrodestra sorpassa il centrosinistra in vari comuni del circondario: era già accaduto nel 2018, solo che stavolta è il partito di Giorgia Meloni a trainare la coalizione nella quale fino a pochi anni fa il Carroccio era il socio di maggioranza.

L’analisi del voto sul territorio imolese combacia solo in piccola parte con quella nazionale caratterizzata dalla netta vittoria del centrodestra. A partire da quanto accade proprio sotto l’Orologio, dove a fronte di un’affluenza minore rispetto alle politiche del 2018 (si scende dal 79,63% al 73,59%, con un calo di circa sei punti per un totale di quasi tremila voti in meno sugli oltre 53mila a disposizione), i Dem restano come detto il partito più votato. Alla Camera, in particolare, nella coalizione che spinge Angelo Bonelli a Montecitorio nel collegio uninominale con il 40,84% dei suffragi (15.384 voti in termini assoluti), il Pd è al 32,98%. E cioè a 12.066 voti. Un dato in leggera crescita rispetto alle precedenti elezioni politiche del 2018, quando i Dem si fermarono a 11.884 (29,64%). Il centrodestra a sostegno della deputata uscente Benedetta Fiorini si attesta invece al 32,14%, vale a dire 12.107 voti. Di questi, però, solo il 6,13% è del Carroccio (2.242 in termini assoluti) contro il 15,17% (6.081) del marzo 2018. Il nuovo attore principale della coalizione è infatti Fratelli d’Italia, che in meno di un lustro vola da 1.071 a 7.681 voti, salendo cioè dal 2,67% al 21%. Forza Italia giù dall’8,38% al 4,57%. Percentuali da prefisso telefonico per Noi Moderati, quarta gamba della coalizione.

E poi, sempre restando in città, c’è il Movimento 5 stelle. A Imola i grillini vanno peggio rispetto alla media nazionale (11,5% contro 15,5%), crollando rispetto al 29,18% del 2018, che fu l’ideale viatico per la vittoria alla successive elezioni amministrative, con un’emorragia di suffragi da 11.700 a 4.331. Prima volta al voto, invece, per il cosiddetto Terzo polo (Azione-Italia Viva) che alla Camera si attesta al 9,14% (3.441 voti).

Ma come va nel resto nel circondario? A differenza di quanto è avvenuto per le amministrative del 2019, il centrodestra è avanti in vari comuni, come peraltro già accaduto alle politiche del 2018 e alle europee 2019. Succede a Borgo Tossignano, a Mordano (in entrambi i casi per una manciata di voti); a Castel Guelfo (con uno scarto appena maggiore) e nella Fontanelice del leghista Simone Carapia, dove il Carroccio sfiora il 13% e spinge il centrodestra al 46,65%, vale a dire 15 punti in più del centrosinistra. Discorso a parte meritano i due comuni ‘bianchi’: Dozza e Castel del Rio. Nel borgo delle mura dipinte il centrodestra è al 39,70% contro il 34,58% del centrosinistra, mentre nel paese alidosiano lo scarto è addirittura di 10 punti (42,56% contro 32,70%), per un totale di 57 voti assoluti. Scenari simili al Senato, con il circondario che ha contributo alla vittoria di Pier Ferdinando Casini (che chiude avanti anche a Mordano) nel collegio uninominale.